Ex parroco di Limatola indagato per usura: sequestro beni da 1 milione

Sigilli a 13 auto di cui 7  d’epoca, un immobile di pregio a Cimitile, e numerosi rapporti bancari. Il caso del sacerdote fu portato alla ribalta dalle Iene

E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo al nostro debitore. Possibilmente senza applicare tassi di interesse illegali, come la procura di Benevento ritiene abbia fatto don Giuseppe Giuliano, ex parroco di Limatola. Il sacerdote è indagato da due anni, quando furono eseguite perquisizioni che per gli inquirenti avevano evidenziato attività delittuose, anche di carattere estorsivo, realizzate con l’aiuto di pregiudicati. Tra queste “un’intensa attività di prestiti di denaro con elevati tassi di interesse” afferma la guardia di finanza di Benevento, che, in via preventiva, ha sequestrato al sacerdote circa un milione e mezzo di euro tra beni mobili ed immobili  “perché ritenuto soggetto abitualmente dedito a delinquere ed a vivere, almeno in parte, dei proventi delle proprie attività illecite”. Raccolta la testimonianza di alcuni extracomunitari che abitavano presso i locali della sua parrocchia senza regolare contratto di affitto, gli investigatori sospettano che essi abbiano dovuto sottostare alle pretese del parroco ed alle sue ritorsioni: a seguito del ritardo nel pagamento dei canoni di fitto, avrebbe staccato l’energia elettrica. I sigilli sono stati apposti su 13 auto di cui 7  d’epoca, collocate in parte nei locali della canonica parrocchiale, un immobile di pregio a Cimitile, nel Nolano, e numerosi rapporti bancari. Don Giuseppe Giuliano, che un servizio delle Iene ribattezzò “Don businessman”, ha sempre negato gli addebiti.

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