Ex area Nato nel degrado, l’occasione persa di Bagnoli: servono 100 milioni per i lavori

Da dicembre del 2013 è pronto un protocollo d’intesa redatto dal Comune di Napoli, dalla Fondazione Banco di Napoli e la Regione Campania per l’utilizzo dell’ex Base americana

Occorrono almeno 100 milioni di euro per sistemare l’area ex Nato di Bagnoli. L’area versa nel degrado. Edifici storici e moderni, impianti sportivi, scuole, aree verdi continuano ad essere abbandonati. Necessario, urgente un serio piano di manutenzione e di consolidamento statico delle strutture. Un’area immensa. Un’area che si estende su una superficie totale di oltre 211 mila metri quadrati dei quali circa 56 mila coperti (circa 50 edifici), vincolata al piano regolatore, in parte protetta dalla Soprintendenza per i beni architettonici. Le strutture sono di proprietà della Fondazione Banco di Napoli per l’assistenza all’infanzia, creata dal governo di Benito Mussolini. Nel 1939, il Banco di Napoli decise di istituire l’Istituto per i Figli del Popolo per la costruzione di un centro per l’accoglienza e la formazione dei bambini svantaggiati di Napoli, il collegio della gioventù italiana del littorio “Costanzo Ciano”, nella contrada San Laise a Bagnoli. Con la II Guerra Mondiale l’area fu occupata dalle truppe tedesche, poi da quelle alleate e, infine, vi si installò il quartier generale della Nato per l’Europa del Sud. Il trasferimento dei militari dell’Alleanza a Lago Patria ha prodotto effetti negativi sul bilancio della Fondazione. Non entrano più risorse economiche per gestire il complesso. L’affitto ai militari e civili Nato rappresentava il 70 per cento della voce “entrate annue”. Un’area che è una straordinaria opportunità per la città di Napoli, potrebbe diventare un luogo della musica, dell’arte e della creatività, dei bambini, dei giovani, delle famiglie, degli anziani. Insomma, potrebbero essere realizzati laboratori, officine, centri sociali, scuole e strutture formative. Ci sono strutture bellissime, purtroppo abbandonate: teatro, scuole, campi sportivi per ogni disciplina, residenze, uffici.

 

Da dicembre del 2013 è pronto un protocollo d’intesa redatto dal Comune di Napoli, dalla Fondazione Banco di Napoli (ente pubblico controllato dalla regione) e la Regione Campania per l’utilizzo dell’ex Base americana. La scorsa Primavera, il governo cittadino di Palazzo San Giacomo approvò una delibera per l’attuazione di un Masterplan dotato di valore e caratteristiche di un Piano urbanistico attuativo (Pua). Il complesso dell’ex collegio Ciano viene definito esplicitamente grande attrezzatura di carattere sociale rivolta principalmente ai giovani. Una vocazione che dovranno tener conto le proposte di destinazione d’uso. Un complesso che dovrà tenere conto dei criteri di sostenibilità ambientale. La ‘grande piazza’ utilizzata per promuovere concerti e attività giovanili. Le attrezzature presenti trasformate in biblioteche, laboratori per attività artigianali e teatrali. Prevista la realizzazione di uno studentato internazionale, un ostello giovanile, l’allocazione di plessi scolastici per ridurre i fitti passivi dell’amministrazione comunale. Nelle more del piano urbanistico attuativo sono autorizzabili destinazioni d’uso, sia pubbliche che private, fino al limite del 25% della volumetria totale del complesso. Prevista l’individuazione di una struttura, un luogo d’incontro dedicato alla progettazione partecipata del piano urbanistico attuativo e al monitoraggio della trasformazione urbana. Gli interventi edilizi ammissibili sono limitati alla manutenzione straordinaria. Un libro dei sogni?

Ciro Crescentini

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