La peggiore campagna elettorale si chiude all’insegna dell’opportunismo
A pochi giorni dalle elezioni politiche, continuano i ‘salti della quaglia’ e si estendono i trasformismi e gli opportunismi. I protagonisti, sempre gli stessi, personaggi legati alle poltrone o che vivono solo per il potere. Persone autoreferenziali, spesso ridicole, che trascurano e perdono ogni rapporto con la realtà e la complessità dei problemi cha la caratterizzano
Significativo il comportamento di alcuni ex dirigenti della Cgil Campania, attualmente in pensione ma sempre pronti a mettersi in posa per un selfie sui social, a posare per una foto o un articolo sul giornale. Qualche esempio? Nelle ultime settimane l’ex segretario generale della Cgil Campania Michele Gravano insieme ad una pattuglia di fedelissimi, in primis, il solito Vincenzo Petruzziello(ex Fillea) e Franco Tavella, segretario regionale pensionati Cgil, hanno criticato duramente la scelta del leader di Articolo 1 e attuale ministro della sanità Roberto Speranza di sostenere la scelta del partito democratico di candidare Susanna Camusso, ex numero uno della Cgil nazionale, come capolista per il Senato nel collegio plurinominale 2 comprendente le province di Caserta, Benevento, Salerno ed Avellino. In lista era previsto anche Federico Conte(figlio dell’ex ministro Carmelo) in quota Articolo 1, che però ha rinunciato alla candidatura. Gravano e i cosiddetti dissidenti hanno scritto a Roberto Speranza protestando per la composizione delle liste.
I soliti bene informati sostengono che Gravano e la pattuglia di reduci ex bassoliniani non hanno mai perdonato a Susanna Camusso la scelta assunta dieci anni fa di commissariare la Cgil Napoli e Campana. Inevitabile scelta organizzativa.
“La gestione Gravano ha lasciato pesanti eredità, un debito di 5 milioni di euro – sottolinea un dirigente di una importante categoria – Un milione di arretrati solo col consorzio di servizi per le pulizie. Tantissime le spese per inutili seminari e convegni, l’acquisto di libri illeggibili, le costosissime consulenze esterne, le “sostanziose” spese di rappresentanza, le stratosferiche spese di telefoniche. Spese milionarie per il costo del personale. Una gestione dispotica favorì familismo e buchi di bilancio milionari – continua il dirigente – Legittimate, autorizzate decine di assunzioni di parenti di dirigenti sindacali nel Patronato, Caf e nelle strutture di categoria alimentando costi economici considerevoli”.
Una gravissima situazione finanziaria che costrinse i vertici dell’organizzazione a vendere il “Palazzo” di via Torino e a trasferire gli uffici in un piccolo edificio in via Toledo, nel centro della Città. E stando ad alcune fonti affidabili sarebbe imminente un nuovo trasloco nel Centro Direzionale.
E non finisce qui. Le foto pubblicate da IlDesk.it si commentano da sole. Nelle ultime ore Gravano e i reduci hanno partecipato contestualmente ad iniziative di sostegno della Camusso (presente anche l’europarlamentare Andrea Cozzolino) e a convegni che sancivano il passaggio di Federico Conte con il Movimento 5 Stelle caratterizzandosi come campioni del gattopardismo lontani anni luce dai reali problemi delle persone che soffrono per la mancanza di lavoro, la precarietà, il carovita.
CiCre