Duplice omicidio alla Sanità, 4 fermi: c’è un familiare delle vittime di Marano

I fermati ritenuti coinvolti nel raid del 22 aprile

Tra i fermati c’è un parente dei due uomini uccisi sabato  in una autofficina di Marano. Svolta nelle indagini sull’agguato del 22 aprile scorso al Rione Sanità, costato la vita a due uomini e il ferimento ad altri tre. Come riporta Il Roma, la squadra mobile di Napoli ha fermato quattro persone ritenute coinvolte nel raid contro il clan Vastarella. Il decreto di fermo, emesso dal pm della dda Enrica Parascandolo, riguarda Antonio Genidoni, figliastro del defunto boss Pietro Esposito, arrestato a Milano dove era ai domiciliari, la moglie Vincenza Esposito, la madre Addolorata Spina ed Emanuele Esposito, figlio e fratello di Giuseppe e Filippo Esposito, ammazzati 48 ore fa nell’hinterland.

 

LE INDAGINI: CHI SONO PRESUNTI MANDANTI E KILLER – Per i pm dell’anticamorra è chiaro il quadro dell’agguato alla Sanità. Antonio Genidoni e Addolorata Spina sono accusati di essere i mandanti del duplice omicidio di Giuseppe Vastarella  e del cognato, Salvatore Vigna, e del ferimento Dario e Antonio Vastarella, e di Alfredo Ciotola. Emanuele Esposito è invece ritenuto dagli inquirenti uno dei componenti del gruppo di fuoco in azione quel giorno, all’interno del circolo privato Maria Santissima dell’Arco. Nella ricostruzione investigativa quindi il duplice omicidio di Marano si inserisce nella dinamica delle vendette trasversali. Giuseppe e Filippo Esposito avrebbero pagato con la vita la parentela con l’uomo sospettato di essere il killer che ha aperto il fuoco in via dei Cristallini. Uno scenario di faida, maturato nell’ambito di contrasti tra il clan Vastarella e il gruppo di Genidoni, figliastro del boss Pietro Esposito, ucciso lo scorso novembre alla Sanità. Sempre nel rione del centro antico fu ammazzato il 7 gennaio Ciro Esposito, figlio del boss. Un intreccio di sangue e morte che alimenta una scia di omicidi sinora inarrestabile.

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