Temono per la fine dell’assistenza ai loro figli. “Saremo in piazza anche durante la visita del Papa”

NAPOLI – Le famiglie di ragazzi disabili hanno protestato questa mattina a Napoli davanti alla sede della Regione Campania per “rivendicare i diritti dei loro figli”. Manifestano contro il pericolo dei tagli agli istituti di sostegno ai disabili. L’iniziativa è stata organizzata dal coordinamento delle associazioni per i diritti dei disabili che hanno sposto striscioni con le scritte: “No ai decreti scure per disabili”, “No alle dimissioni forzate dei disabili” e “La politica condanna i disabili”. Il mese prossimo, assicurano, in occasione della visita di Papa Francesco a Napoli, saranno in piazza per raccontare “al Santo Padre le condizioni in cui sono costretti i disabili in Campania”.

LA REGIONE: 3170 POSTI RSA. NESSUN DISAGIO PER  ASSISTITI. “Sono 3170 i posti letto in residenze sanitarie assistenziali (RSA) e centri diurni per disabili non autosufficienti, di cui 1902 di tipo residenziale e 1268 di tipo semiresidenziale, che verranno attivati in Campania in applicazione del decreto 108 del Commissario di Governo alla Sanità, emanato in attuazione degli indirizzi ministeriali – si legge nella nota diffusa da palazzo Santa Lucia – con questo provvedimento si riqualifica e si riequilibra l’offerta territoriale ai fini dell’appropriatezza delle prestazioni. Finora infatti le strutture riabilitative di cui alla legge 833 del 78, residenziali e semiresidenziali, hanno rappresentato l’unica risposta sul territorio regionale ai bisogni di natura sociosanitaria e non esclusivamente riabilitativa, sopperendo alla carenza di posti letto per disabili che, concluso il percorso riabilitativo (fissato a termine dalla legge, con cicli contenuti entro i 240 giorni), avevano necessità di un intervento sociosanitario non presente sul territorio. Con i nuovi posti letto non vi sarà alcuna carenza assistenziale. L’assistenza sarà tarata sulle specifiche esigenze dei disabili per le prestazioni di cui hanno bisogno. I posti letto di riabilitazione estensiva di cui alla legge 833 risultati in esubero a seguito del processo di riconversione andranno a coprire la carenza dell’offerta di assistenza sociosanitaria registrata in questi decenni”.

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