Crescent, ora c’è il Tar. Italia Nostra: “Soprintendenza, falsità prescritta ma accertata”

Dopo la sentenza penale in primo grado, il 7 novembre udienza davanti al tribunale amministrativo per la vicenda del complesso immobiliare sul lungomare di Salerno. Gli ambientalisti sottolineano che nella sentenza penale i giudici ritengono consumato un illecito relativo ad una autorizzazione

Tutti assolti in primo grado nel Processo Crescent, l’ingombrante complesso immobiliare sul lungomare di Salerno, voluto dall’amministrazione di Vincenzo De Luca. Ma potrebbe essere solo il primo tempo di una partita più ampia. Un braccio di ferro che il 7 novembre vivrà un nuovo round, stavolta al Tar Salerno. Perché se la vicenda penale si è chiusa, per ora, con una vittoria degli imputati, si apre adesso il capitolo delle presunte violazioni amministrative, nella colata di cemento in piazza Libertà. E nel dispositivo della sentenza penale, c’è già un elemento che potrebbe finire all’attenzione del Tar. Il verdetto, infatti, dichiara la prescrizione per l’accusa di falsità ideologica a carico di Giuseppe Zampino e Giovanni Villani, rispettivamente ex soprintendente e funzionario della soprintendenza. Un reato, tuttavia, accertato secondo il collegio. Per questo il dispositivo dichiara “la falsità della nota protocollata 5805 del 2 marzo 2009 – si legge – a firma congiunta di Zampino Giuseppe e Villani Giovanni relativamente all’attestazione riportata nel capo di imputazione e ne dispone la cancellazione (ai sensi del codice di procedura penale, ndr) mediante annotazione, a cura della Cancelleria, al passaggio in giudicato della sentenza”. Dunque, siamo ancora in presenza di una presunta falsità, di cui si stabilisce la prescrizione, e di una sentenza non definitiva. Ma secondo Italia Nostra, la valutazione dei giudici penali è già significativa. Anche nella prospettiva del ricorso amministrativo, la cui discussione era fissata da tempo. “Attendiamo le motivazioni della Sentenza – afferma l’associazione ambientalista – per un corretto approfondimento. Dal dispositivo prendiamo con piacere atto che il Tribunale ha dichiarato la falsità della nota prot. 5805 del 2 marzo 2009 a firma di Zampino e Villani, che ‘dichiarava consolidata l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal comune sul Pua’ di S. Teresa. Pertanto la procedura che ha consentito sotto il profilo paesaggistico l’edificazione del Crescent non solo è riconosciuta illegittima per Sentenza del C. Di S. del 23.12.2013, ma da oggi anche illecita”. E l’avvocato Oreste Agosto, legale di Italia Nostra, ribadisce: “Così come per il capitolo penale, anche quello amministrativo non lo consideriamo un processo politico, ma un’azione per la legalità e il rispetto delle norme di tutela paesaggistica”.

Gianmaria Roberti

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