Crescent, assolti De Luca e gli altri imputati

Il governatore era accusato di falso e abuso d’ufficio

Processo Crescent. Il governatore Vincenzo De Luca è stato assolto dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno. Assolti anche gli altri 21 imputati.  Il processo riguardava una serie di presunti reati relativi alla realizzazione del complesso immobiliare sul lungomare di Salerno. Un’opera controversa e avversata dagli ambientalisti. La sentenza è stata letta dal presidente Vincenzo Siani dopo circa 8 ore di camera di consiglio. De Luca era accusato di falso ideologico, abuso d’ufficio e reati urbanistici. Per lui, la Procura aveva chiesto 2 anni e 10 mesi. Se fosse stato condannato per abuso d’ufficio, per il governatore sarebbe scattata la sospensione per gli effetti della legge Severino, come avvenne 3 anni fa. Alla sbarra, c’erano anche i consiglieri regionali, Franco Picarone, Luca Cascone, Vincenzo Maraio e Aniello Fiore. All’epoca dei fatti tutti assessori della giunta municipale di De Luca. Tra gli altri imputati, anche l’attuale vicesindaco Eva Avossa con l’assessore comunale Domenico De Maio. Alla lettura della sentenza, presenti il sindaco Vincenzo Napoli e il vicepresidente della Regione, Fulvio Bonavitacola, impegnato nel processo come difensore. Sentenza di assoluzione anche per i costruttori Eugenio Rainone e Rocco Chechile, che hanno eseguito i lavori per la realizzazione dell’edificio a mezzaluna che si erge su piazza della Libertà. Considerati i beneficiari della lottizzazione seguita alla demanializzazione dei suoli, Rainone e Chechile secondo il pm Rocco Alfano avrebbero dovuto essere condannati a 2 anni e 6 mesi di reclusione, e 2 anni e 2 mesi. Per gli assessori che hanno affiancato Vincenzo De Luca nella gestione del Comune di Salerno le richieste erano di 9 mesi di reclusione.

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