Coronavirus, esplode la polemica tra De Luca e de Magistris sulla chiusura scuole

Il presidente della Regione Campania orientato a chiedere alle istituzioni centrali il rinvio delle consultazioni elettorali  riguardanti il referendum sul taglio dei parlamentari e le amministrative

Anche sull’emergenza Coronavirus esplode la polemica tra le istituzioni regionali e sindaci dei Comuni. La decisione dei sindaci di Melito e di Napoli, Antonio Amente e Luigi de Magistris di chiudere le scuole fino a Sabato sono state duramente criticate dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. E non solo. Il Governatore sarebbe orientato a chiedere un rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari e delle elezioni regionali. Polemiche, infantilismo politico e fughe in avanti che andrebbero evitate di fronte all’emergenza sanitaria e al grave clima di tensione presente nel Paese. “Il sindaco ha il potere di chiudere le scuole, ma l’appello che facciamo e che viene dal governo è evitare provvedimenti estemporanei” – ha detto De Luca a  radio Crc – Se comincia a innescarsi un meccanismo imitativo – osserva De Luca – allora chiudiamo l’Italia e diventa irragionevole. Io sarei per dare una indicazione omogenea a tutti gli enti locali: si fanno cose motivate non per sentito dire, per paura o angoscia. A un problema sanitario, magari inesistente, uniamo dei problemi sociali”.

 Il governatore conferma l’organizzazione di piani di emergenza. “In Campania la situazione ad oggi è di zero contagi da coronavirus, ma dobbiamo aspettarci che prima o poi qualche caso arrivi e ci stiamo organizzando per un piano B ed anche un piano C che prevedano ipotesi di contagio diffuso”. “Stiamo attrezzando tende all’esterno degli ospedali per il triage dei casi sospetti – ha aggiunto il governatore della Campania – attendiamo in settimana la fornitura di 400 mila mascherine protettiva ed acquisteremo una seconda ambulanza attrezzata per il trasporto di pazienti positivi al coronavirus, in aggiunta a quella in dotazione all’ Ospedale dei Colli”. La Regione Campania sta verificando con il ministero la possibilità di utilizzare altri ospedali, in aggiunta al Cotugno, che è quello di riferimento, per l’esame dei tamponi di accertamento della positività al coronavirus. “Non abbiamo problemi di disponibilità di tamponi – ha evidenziato De Luca – ed abbiamo a Caserta, Salerno ed a Benevento strutture sanitarie con laboratori attrezzati ad esaminare i tamponi”. “Quanto alla capacità ricettiva – ha aggiunto ancora  De Luca – disponiamo di circa 200 posti letto per pazienti di malattie infettive e di 30 posti in rianimazione”. Quanto all’ ipotesi di una diffusione del contagio il presidente della Giunta regionale, pur ribadendo, che “solo il 2% dei contagiati ha richiesto finora il ricovero in rianimazione”, ha detto “che il Prefetto di Napoli sta verificando la possibilità di utilizzo delle strutture militari che sono presenti in Campania”. “Stiamo lavorando all’ ipotesi di una emergenza più rilevante – ha puntualizzato ancora  De Luca – ma non prevediamo blocchi tipo Lodi”. Per domani è fissato un incontro della Regione con i medici di medicina regionale. De Luca ha rinnovato  il suo appello alla stampa e agli utenti dei social media contro la diffusione di notizie incontrollate. “Da controlli che abbiamo effettuato ieri – ha puntualizzato – l’ 80% delle notizie diffuse sui social media sul coronavirus sono false”.

 De Luca ha sollevato  un altro problema: valutare il rinvio delle consultazioni elettorali  riguardanti il referendum sul taglio dei parlamentari e le amministrative. “Stiamo dando un’indicazione prudenziale, affermando che le cose non strettamente necessarie è meglio evitarle. Inutile nascondere che c’è una riluttanza a partecipare a incontri di massa e credo che sia un problema da valutare a livello nazionale“. A radio Crc, il presidente della Regione ha ricordato che alle suppletive di domenica scorsa “ha votato meno del dieci per cento degli elettori. In queste condizioni – ha affermato – il problema c’è, non si può fare campagna elettorale senza parlare con i cittadini e faremo le valutazioni opportune con il governo centrale“.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest