Coronavirus, in Campania riaprono bar, ristoranti e librerie: ecco le limitazioni

Il via dal 27 aprile: ristorazione, consentita solo la consegna a domicilio. Dettate prescrizioni per la profilassi

Calano i contagi, dal 27 aprile in Campania cominciano a riaprire le attività commerciali. Un’ordinanza del governatore De Luca dispone la graduale riattivazione di attività e servizi di ristorazione, fra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie. Una decisione possibile perché “risultano in corso già da alcune settimane su tutto il territorio della regione graduali e progressivi miglioramenti della situazione epidemiologica”.

Ci sono però delle limitazioni: bar e a pasticcerie possono restare aperti solo dalle 7 alle 14; gli altri esercizi soltanto dalle 16 alle 22. Per tutti, c’è l’obbligo di somministrazione con la consegna a domicilio. Ok pure al commercio al dettaglio di articoli di carta, cartone, articoli di cartoleria e libri: l’apertura è consentita esclusivamente dalle 8 alle 14, con la raccomandazione di privilegiare la modalità di vendita con consegna a domicilio. La validità del provvedimento, finora, è fino al 3 maggio. Ma chi vuole riaprire è obbligato ad osservare una serie di misure di sicurezza. Il mancato rispetto delle prescrizioni comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da 400 a 3.000 euro nonché – per i casi previsti la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Nella giornata del primo maggio è disposta la chiusura di ogni attività.

Le prescrizioni. Tanto per iniziare, la riapertura va preceduta da un intervento di disinfezione dei locali, certificato da ditta autorizzata, che deve indicare i prodotti utilizzati ed allegare le schede tecniche di quest’ultimi. Ripresa l’attività, bisogna effettuare a sanificazione degli ambienti “con frequenza di almeno una volta al giorno e comunque in funzione dei turni di lavoro, garantendo in ogni caso il ricambio d’aria”. L’ammissione del personale alle attività lavorative deve essere preceduta da visita medica. Inoltre, ai dipendenti va rilevata la temperatura corporea prima del turno lavorativo. Nel caso la temperatura fosse superiore a 37,5 gradi, non potranno lavorare. Obbligatorio, poi, tenere a disposizione gel o altre sostanze igienizzanti.
Bar e ristorazione. Ci sono comunque misure specifiche per le attività di ristorazione, dove c’è l’obbligo di garantire le distanze di sicurezza tra i dipendenti, distanziando le postazioni di lavoro, modificando i turni per ridurre il numero di persone presenti contemporaneamente negli ambienti
dove si prepara il cibo.

Per quanto riguarda i fornitori, deve essere limitato l’accesso a persone esterne ed evitato il contatto tre queste e i dipendenti. Devono essere fissate fasce orarie in cui possono essere eseguite le consegne delle materie prime, favorendo la trasmissione della documentazione di trasporto per via telematica. Capitolo consegne a domicilio: deve essere mantenuta una separazione dei locali di preparazione del cibo da quelli destinati al ritiro da parte dei fattorini. E devono essere utilizzati zaini o contenitori termici, per rispettare la temperatura di conservazione in sicurezza del cibo. Il fattorino dovrà indossare i dispositivi di protezione individuali, cioè mascherina e guanti monouso. Il cliente destinatario della consegna dovrà indossare mascherina e guanti monouso in caso di pagamento in contanti. Per il pagamento on line, la consegna potrà essere effettuata lasciando il prodotto all’esterno del domicilio, con ritiro della merce quando il fattorino si sarà allontanato.

Le regole per le librerie. Rigide regole anche per librerie e cartolerie. La presenza all’interno è regolata sulla base della superficie del negozio: fino a 20 mq 1 addetto alle vendite + 1 cliente all’esterno dell’esercizio commerciale; da 20 a 40 mq: 1 addetto alle vendite + 1 cliente presente nel punto vendita; da 40 mq a 120 mq: massimo 4 persone, tra addetti alle vendite e clienti presenti; da 12 0mq a 200 mq: massimo 6 persone, tra addetti alle vendite e clienti.

De Luca: “Primo passo secondo linea di prudenza”. Per De Luca “si tratta di un primo passo e di un primo segno di rilancio delle attività economiche secondo una linea di responsabilità e di prudenza”. La decisione “richiede da parte di tutti il rispetto rigoroso delle regole di tutela della propria e dell’altrui incolumità”. Il provvedimento “è articolato in maniera da diluire la mobilità nel corso della giornata ed evitare assembramenti. Sarà fondamentale rispettare tutti i dispositivi di sicurezza, pena sanzioni severe a carico degli inadempienti”.

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