Contratti rescissi per interdittiva antimafia alla Lande, 300 lavoratori sull’orlo del licenziamento

A seguito dell’informativa del Prefetto di Napoli, le stazioni appaltanti hanno annullato gli appalti della società. Nappo (Fillea Cgil di Napoli): “Preannunziato il licenziamento di tutti  lavoratori impegnati nella esecuzione delle opere, la Prefettura convochi un tavolo con le parti per una soluzione”

Nelle prossime ore, circa 300 lavoratori e lavoratrici edili, archeologi e restauratrici potrebbero essere licenziati a Napoli, in Campania e in altre città italiane. Il provvedimento potrebbe scattare a seguito di una informativa antimafia  prevista dall’articolo 91 Dlgs 159 del 2011  trasmessa nei giorni scorsi dal Prefetto di Napoli alle stazioni appaltanti, riguardante l’impresa edile napoletana Lande spa che gestisce  numerose commesse pubbliche nella nostra Regione ed in tutt’Italia. “A seguito della nota prefettizia, le stazioni appaltanti hanno rescisso tutti i contratti d’appalto con la società Lande – sottolinea Ciro Nappo, segretario generale della Fillea Cgil di Napoli – Molti contratti riguardano numerose opere pubbliche in settori strategici per la nostra economia, come i  cantieri Tav in Val di Susa,  waterfront di Portici, area archeologica di Pompei,  Villa Jovis in Capri ed in tanti altri siti per la valorizzazione dei siti archeologi e museali e di mitigazione ambientale e di sistemazione del verde. A seguito delle rescissioni contrattuali la Lande spa ha notificato ai propri dipendenti impegnati nelle commesse pubbliche, lettere di sospensione dal lavoro con ricorso a ferie forzate – aggiunge il leader della Cgil edili partenopea –  Tuttavia tale vicenda che vede coinvolti circa trecento dipendenti, rischia di scoppiare fragorosamente nei prossimi giorni con l’esaurimento delle ferie accreditate ai lavoratori interessati. La società ha già preannunziato il licenziamento di tutti  lavoratori impegnati nella esecuzione delle opere relative ai contratti rescissi”. Necessario assumere iniziative per la tutela delle maestranze.

 

“Al di la della legittimità o meno dei provvedimenti di rescissione dei contratti e della gravità o meno delle ragioni che hanno indotto il Prefetto ad emanare  l’informativa atipica  – sottolinea ancora Nappo – Bisogna trovare una soluzione per i  trecento lavoratori ed altrettante famiglie rischiano la perdita del posto di lavoro, e Napoli ritrova una nuova ennesima emergenza. La Fillea Cgil  a nome dei lavoratori della Lande è impegnata a porre in essere da subito tutte le iniziative  che potranno far rientrare tali espulsioni dal lavoro – conclude Nappo –  chiede al Prefetto di Napoli di convocare ad horas le stazioni appaltanti, impresa e organizzazioni sindacali per valutare tutte le possibili misure anche di reimpiego dei lavoratori eventualmente licenziati per impedire che la sospensione dei cantieri possa creare  danni alle economie locali ed al patrimonio ambientale interessato”.

Ciro Crescentini

(Foto Ciro Nappo)

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