Consiglio regionale, ok a modifiche Statuto: bagarre in aula per il “canguro”

Scoppia il caos per il meccanismo che fa cadere i 7.000 emendamenti delle opposizioni, per le quali è stato violato il regolamento. Scontro Ciarambino-D’Amelio. Il M5S: “Riforma autoritaria, al governatore potere indiscriminato di ricatto con la questione di fiducia”. De Luca: “I 5 stelle non rispettano le prerogative della maggioranza”

NAPOLI – Il caos in aula scoppia per il canguro. Tre fogli che fanno decadere i 7mila emendamenti delle opposizioni. E’ la strada spianata all’approvazione, con 37 voti favorevoli, della modifica di legge dello Statuto regionale. Il presidente della Regione potrà porre la fiducia su disegni e progetti di legge ritenuti strategici e ricorrere alla procedura d’urgenza ogni volta che sarà necessario. Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle, denuncia una violazione del Regolamento, e chiede “una riunione della Giunta del Regolamento”. Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale, replica che “non vi è alcuna violazione”. E’ bagarre. “I Cinque stelle – dice De Luca – continuano a non rispettare le prerogative della maggioranza chiedo alla presidente D’Amelio di far rispettare i diritti democratici della maggioranza”. A far da detonatore l’approvazione degli emendamenti “canguro” presentati da Stefano Graziano del Pd, che fanno decadere tutti i 7mila emendamenti presentati da M5S e Forza Italia. , attraverso partito di cui è presidente campano. Quella di oggi è la prima votazione verso l’ok definitivo alla riforma dello Statuto. Fra tre mesi il Consiglio sarà chiamato a votare nuovamente il testo, con maggioranza assoluta. “Una legge porcata” ribadisce Ciarambino. Si “vuole trasformare la Campania  – afferma il capogruppo del M5S – nella Corea del Nord, modificando lo statuto regionale in senso autoritario: viene svilito il ruolo del Consiglio, imbavagliato il dibattito, applicando la ‘ghigliottina’ che riduce i tempi di discussione dei provvedimenti ed impedisce di poterli migliorare; con l’estensione pressocchè indiscriminata del voto di fiducia si mette nelle mani del Presidente della Giunta un potere ricattatorio enorme nei riguardi della sua maggioranza, che sarà costretta ad approvargli tutte le leggi su cui verrà posta la fiducia, pena lo scioglimento del Consiglio”. E lo scontro non finisce qui.

(Foto Marì Muscarà/Fb)

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