
Dura reazione di Alessandra Clemente, Nino Simeone, Sergio Colella, Vincenzo Acampora, Giorgio Longobardi
Lo stadio Maradona è dei napoletani, è della Città. Nella seduta odierna del consiglio comunale una pattuglia di consiglieri comunali ha reagito duramente all’inaudito attacco sferrato da Aurelio De Laurentiis contro le istituzioni cittadine con la richiesta di acquistare l’impianto sportivo a “prezzi scontati”. Significative le reazioni di Alessandra Clemente(gruppo misto), Gennaro Acampora(Pd), Sergio Colella, Giorgio Longobardi(Fratelli d’Italia), Nino Simeone(socialisti democratici)
Intervento puntuale e concreto della consigliera Alessandra Clemente (gruppo misto). “La nostra città non è in svendita, i nostri gioielli non sono in svendita”. Clemente ha chiesto “una seduta monotematica sullo stadio e sul patrimonio immobiliare“. “La nostra città non è stata in svendita oltre dieci anni fa quando era in un periodo in cui era senza prestigio, cancellata dalla mappa dei giri turistici, e non deve esserlo ora. Lo stadio San Paolo e’ dei napoletani, è della città“, ha sottolineato la consigliera.
Duro il commento del consigliere Nino Simeone (socialisti democratici) presidente della I commissione consiliare. “Ho trovato le dichiarazioni del presidente De Laurentiis sopra le righe. Prima di criticare l’operato del sindaco e del Consiglio comunale, che è espressione del voto dei cittadini, il presidente dovrebbe riflettere attentamente. Facesse una proposta concreta, così che, dopo una perizia per stabilire il valore immobiliare dello stadio, si possa collaborare seriamente e in modo proficuo”. “Cedere un impianto sportivo come lo stadio Maradona soltanto per simpatia o magari perché in presenza di ‘unti del Signore’ sarebbe un reato – prosegue Simeone – soprattutto se si considera tutto quello che abbiamo speso con fondi pubblici negli ultimi anni per sistemarlo. Sarebbe difficile da spiegare davanti a un giudice le motivazioni, le condizioni e soprattutto i vantaggi che otterrebbe la pubblica amministrazione con un’operazione di questa natura”. Simeone aggiunge: “Qualcuno spieghi a De Laurentiis che la legge è uguale per tutti e che nella vita esistono delle regole e delle procedure che vanno osservate senza se e senza ma. Il resto sono solo chiacchiere prive di senso”
Sulla stessa lunghezza d’onda Vincenzo Acampora capo gruppo del partito democratico in consiglio comunale. “Le dichiarazioni fatte ieri dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis sono gravissime e da condannare su tutta la linea. Nelle sue parole in diretta televisiva ha usato espressioni come odio verso Napoli città e Napoli squadra da parte del consiglio comunale, come se noi come singoli e come istituzioni andassimo sistematicamente contro la società. E’ tutto falso, adesso basta!” – afferma in una Acampora.
“Esiste una convenzione in base alla quale la SSC Napoli ha obblighi e doveri nei confronti dello stadio Maradona, una concessione che il presidente sistematicamente prova a utilizzare a suo uso e consumo – ricorda Acampora – anche per questo oggi stesso, con una nota ufficiale alla dirigente impianti sportivi del Comune che si occupa dello stadio, chiederò di essere messo a conoscenza dei ritardi nei pagamenti del canone che il presidente ha non con l’amministrazione, non con il consiglio comunale ma con la città, visto che quei soldi noi li utilizziamo per gli impianti delle periferie, e chiederò anche tutte le volte in cui l’impianto è stato utilizzato in modo in proprio e chi l’ha autorizzato”. “Purtroppo – sottolinea – abbiamo un presidente che sistematicamente prova a mettere in contrasto chi gli è contro e la città. Lo ha fatto con i campioni del passato che hanno indossato la maglia azzurra, lo ha fatto con il tifo organizzato, con chi è stato suo dipendente e suo collaboratore negli anni. Ieri ha provato a farlo in modo gratuito e senza motivo il con sindaco e il consiglio”.
Acampora prosegue ricordando che “nei mesi scorsi avevamo chiesto di premiare la squadra dello scudetto, il 7 dicembre probabilmente daremo la cittadinanza onoraria a mister Spalletti. Sono contento che non la daremo al presidente, che ha vinto lo scorso anno per la squadra e non per gli investimenti.
A questo proposito il presidente ha ancora una volta ricattato minacciando di portare il Napoli a Caserta o a Pompei, magari lo porterà anche a Roma dove è nato“.
In conclusione Acampora sottolinea che “se il presidente vuole rendere pubblica la discussione sullo stadio lo faccia ma in modo serio. In questo senso io chiedo che l’amministrazione e gli uffici facciano una stima dello stadio per capire se lui vuole proporre un’offerta, ricordando a tutti che se oggi lo stadio ospita le partite del Napoli è solo grazie agli investimenti pubblici e non i suoi“.
Significative le dichiarazioni di Sergio Colella, consigliere del gruppo ‘Manfredi sindaco”. “Il calcio Napoli fa “un uso assurdo di alcuni locali dello stadio” e “non si cura della manutenzione ordinaria che e’ a suo carico come da contratto – denuncia Colella – Non più di un mese fa siamo andati a fare un sopralluogo, abbiamo riscontrate tante cose assurde: l’uso di alcuni locali per fare marketing, per vendere magliette e altri gadget; l’uso di alcune sale prettamente brandizzate dal Calcio Napoli dove fanno quello che vogliono, fanno conferenze stampa, organizzano simposi. Cose veramente assurde”. Per Colella è anche assurda la cifra che il calcio Napoli paga come canone annuale: “885 mila euro all’anno è veramente ridicolo”. Sulla manutenzione ordinaria, Colella ha sottolineato che “nella convenzione a carico del Calcio Napoli c’è la manutenzione ordinaria, e al momento non è pervenuta alcuna relazione sullo stato di esecuzione. Non ci è pervenuto nemmeno un programma per fare tutto questo“. “De Laurentiis – ha concluso Colella – non si deve permettere di dire che i consiglieri odiano il Napoli. Deve portare rispetto per le istituzioni, per la funzione del sindaco, una persona perbene che fa tanto per Napoli”.
Ancora più duro il commento di Giorgio Longobardi consigliere di Fratelli d’Italia. Prima di “parlare di acquistare lo stadio Maradona”, il presidente del calcio Napoli “regoli i suoi debiti con il Comune di Napoli” – ha evidenziato Longobardi. Nel ribadire la solidarietà al sindaco Manfredi per l’attacco ricevuto (“Deve essere rispettato perchè è sindaco della terza città di Napoli), Longobardi ha invitato il primo cittadino e il Consiglio a prendere di petto la situazione. “Sindaco, noi a volte siamo forti con i deboli. Ci sono persone in alloggi popolari che quando non pagano, noi li sfrattiamo, li buttiamo per strada, come giusto che sia, anche se si dovrebbero trovare altre soluzione. Non dico sfrattiamo il Napoli dal Maradona ma facciamo un atto di forza affinchè al Comune di Napoli venga dato quanto gli spetta per contratto“, ha concluso.
Sulla questione è intervenuto il sindaco Gaetano Manfredi. Al momento “non è possibile vendere lo stadio Maradona” perchè “fa parte del patrimonio indisponibile” ma se dovesse arrivare una proposta di vendita “siamo pronti a valutarla” purchè venga “presentato un progetto concreto con reali investimenti che si vogliono mettere in campo” e “nel rispetto dei tifosi”.
CiCre