Concorsone, gli idonei esclusi: “Ambiguità della Regione”

I candidati tagliati fuori dal tirocinio retribuito: “De Luca si era impegnato a trovare una soluzione, ma si sa più nulla”

Concorsone della Regione, sono circa 500 gli idonei esclusi dal tirocinio retribuito. E denunciano presunte contraddizioni tra il bando e lo svolgimento della procedura Ripam, oltre alle promesse mancate della Regione, sulla soluzione del caso. “Nel momento in cui si farà uscire un nuovo concorso – spiega il portavoce di un gruppo di idonei non tirocinanti, Sabatino Cozzolino-, anche nel rispetto dei principi di efficienza ed economicità della pubblica amministrazione, sarebbe opportuno operare un assorbimento di chi già ha superato due prove, raggiungendo la fatidica soglia di 21/30esimi. Tra l’altro in una situazione di penuria di personale legata agli effetti di quota 100, pensionamenti anticipati c’è una marea di personale che sta andando in quiescenza, e non c’è sostituzione perché gli enti chiedono personale, ma questo non arriva, o comunque i tempi concorsuali sono lunghi”. La vertenza coinvolge i candidati tagliati dalla fase di formazione, nonostante il raggiungimento della soglia minima di punteggio, per carenza di posti disponibili negli enti pubblici. Lo stesso governatore De Luca si era impegnato a trovare uno sbocco positivo. Nella diretta social del 5 giugno, infatti, aveva precisato come ci fosse la volontà di “inviarli comunque al lavoro”. Per adesso, in attesa di sbloccare l’impasse, gli idonei chiedono almeno l’ammissione al tirocinio. “Vogliamo richiamare quanto stabilito nell’avviso pubblico – afferma un documento di alcuni idonei – la cui finalità è di favorire il potenziamento delle capacità istituzionali ed amministrative delle pubbliche amministrazioni locali della Campania, attraverso il reclutamento di personale di area D e C (diversi profili) da impegnare nell’amministrazione regionale e negli Enti locali aderenti al progetto, con le modalità del concorso-corso, di circa 10.000 potenziali dipendenti pubblici da immettere negli organici della Regione Campania e delle amministrazioni locali, a copertura delle posizioni già vacanti e di quelle che si libereranno per i numerosi pensionamenti previsti nel prossimo triennio. Ebbene, con la presente comunicazione intendiamo evidenziare una forte contraddizione riscontrata tra il numero degli idonei ammessi alla fase di formazione e rafforzamento maggiorata del 20%, così come risulta essere stato drasticamente osservato da Formez PA in ossequio, invero, alle disposizioni predisposte nei relativi bandi, e ciò che, viceversa, è dato evincersi dalla già richiamata finalità per cui risulta essere stato attuato il cd. Piano per il Lavoro, nonché dalla informativa sulla sezione piano lavoro del sito regione Campania, alla voce “descrizione delle fasi progettuali Ripam – Concorso unico territoriale per le Amministrazioni della Regione Campania”, lettera B.2”. Nel testo, si evidenzia un passaggio, di cui non si sarebbe tenuto conto: “Tutti coloro che supereranno le prove scritte con un punteggio minimo di 21/30 o votazione equivalente, saranno ammessi alla fase di formazione e tirocinio”. E inoltre, solo “a conclusione della fase di selezione saranno stilate le diverse graduatorie (una per ogni profilo) definite sommando il punteggio delle prove scritte e il punteggio della prova orale, nonché quello della valutazione dell’attività di formazione e tirocinio”. Le doglianze degli idonei esclusi sono molteplici. “Non manchiamo di sottolineare – si legge nel documento – che la lettura della sovradescritta ed ambigua informativa nonché le periodiche dichiarazioni garantiste rese in Conferenza stampa dal Presidente della Regione Campania, On.le Vincenzo De luca, che ha sempre parlato di oltre 2.500, o anche di 3.000 nuove unità di personale da ammettere alla fase di formazione e tirocinio, hanno indotto molti di noi di poter sperare, in fase di espletamento della prima prova scritta, di riuscire a raggiungere anche la soglia minima del 21/30 quale punteggio sufficiente per poter poi accedere alla successiva fase di formazione e tirocinio”. Sulla vicenda, risulta presentata un’interrogazione al ministro per la pubblica amministrazione Fabiana Dadone, firmata dal deputato forzista Gigi Casciello.

Gianmaria Roberti

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