Comune di Napoli, sospeso il blocco della spesa: atti alla Consulta

Le sezioni riunite della Corte dei Conti: stop agli effetti del provvedimento, accolto in parte il ricorso dell’amministrazione

Accolto in parte il ricorso del comune di Napoli. Le sezioni riunite della Corte dei Conti hanno sospeso gli effetti del blocco sulla spesa, conseguente ai rilievi dei magistrati contabili campani sul bilancio di Palazzo San Giacomo. I giudici, inoltre, hanno trasmesso gli atti alla Corte costituzionale. La decisione riporta indietro le lancette. La sezione regionale della magistratura contabile, il 10 settembre di un anno fa, aveva giudicato come “non in equilibrio” il bilancio presentato dall’amministrazione de Magistris. Così, aveva sancito il blocco della spesa e l’avvio dell’iter di sanzioni. La delibera contestava al comune di Napoli l’errato riassorbimento del Fal (Fondo di anticipazione di liquidità) entro il Fondo crediti di dubbia esigibilità, la conseguente errata quantificazione dell’extra deficit da ripianare negli esercizi successivi e il mancato accantonamento di risorse a fronte dei piani di dismissione dei beni patrimoniali. Il nodo è quello del debito da 84,5 milioni di euro, vantato dal consorzio Cr8 per servizi resi durante la gestione del post sisma del 1980, non iscritto tra le passività del documento finanziario municipale in diverse annualità. Il debito, peraltro, è al centro di un’altra vicenda che vide le casse comunali bloccate a lungo da una ingiunzione di pagamento, e l’intervento del governo per il saldo.

L’udienza è stata presieduta dal Presidente Mario Pischedda ed erano presenti in rappresentanza del Comune l’avvocato capo Fabio Maria Ferrari, quale difensore dell’ente, il capo di gabinetto Attilio Auricchio ed il vice sindaco Enrico Panini.
Il dibattimento è iniziato pochi minuti dopo le 11 e l’udienza pubblica è terminata alle 12,20
Dopo oltre 5 ore di Camera di Consiglio il presidente ha sospeso gli effetti del blocco della spesa, fino alla decisione della Corte Costituzionale a cui ha trasmesso gli atti per valutare la legittimità dell’articolo 2 comma 6 del d.l. 78/2015, cioè l’argomento relativo alla contabilizzazione del Fondo Anticipazione di Liquidità entro il Fondo Crediti di dubbia esigibilità

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