Comune di Napoli, firmò perizia su presunto abuso edilizio: indagato assessore Borriello

L’esponente della giunta deve rispondere di  abuso d’ufficio e falso in atto pubblico, ma non per vicende legate all’attività politica. In qualità di geometra sottoscrisse l’istanza di accertamento di conformità per l’opera oggetto di una denuncia nel quartiere Chiaia

Tegola per l’assessore allo Sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello: è indagato per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico riguardo un presunto abuso edilizio. Come scrive Il Mattino, insieme a lui sono indagati anche sei tecnici del servizio di edilizia privata del Comune e il proprietario dell’edificio dove sono stati fatti i lavori, che si trova nella zona di Chiaia. Si tratta di una presunta sopraelevazione sul lastrico solare che, secondo gli indagati, sarebbe invece un recupero abitativo dei sottotetti consentito da una legge regionale. Le strutture sono state sequestrate. La vicenda non riguarda l’attività da assessore di Borriello ma la sua libera professione, quella di geometra: in questa veste firmò l’istanza di accertamento di conformità per le opere.

 

BORRIELLO: “FERITO NON POCO MA TRANQUILLO” – Dal suo profilo Facebook, l’assessore commenta la vicenda. “Sono stato molto indeciso se riportare su questa pagina, quanto sto vivendo in queste ore, poi  – scrive Borriello – ho deciso di farlo come si fa con gli amici, a cui si dice e si partecipa tutto. Non a caso ho scelto il mio profilo personale e non quello istituzionale. Sono stato destinatario di un avviso di garanzia a seguito di una denuncia (precedentemente già archiviata) che affronterò con ossequio e rispetto degli organi giudiziari competenti. La cosa mi colpisce e ferisce non poco, ma sono fiducioso e tranquillo per la trasparenza delle intenzioni e l’onesta del mio operato professionale. Ovviamente non scenderò nel merito dei fatti. Sono altre le sedi legittimate a tanto”. “Ritengo solo  – afferma l’assessore comunale – di dover dire a chi mi conosce, che sarò il primo a rivendicare velocità di tempi, chiarezza e giustezza del procedimento, per la valenza umana che riveste per la mia vita privata e per il principio indissolubile di integrità che devo al mio ruolo pubblico e istituzionale. Non posso vedere leso il mio diritto al lavoro, solo perché ricoprendo anche un ruolo politico, questo viene distortamente visto anche come possibile motivo di indotta sudditanza a terzi. E’ assurdo e sbagliato. La politica, la mia, come quella di tanti altri, è fatta di impegno, passione e responsabilità, e così come non può e non deve essere un deterrente per facilitazioni e interessi, non può e non deve essere motivo di discriminazione e attacchi alla libertà di esercizio di una professione”.

(Foto Ciro Borriello/Fb)

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest