Comune di Napoli, esodo di dipendenti verso sindacato autonomo: è polemica

Secondo indiscrezioni l’operazione sarebbe in corso in queste ore: un migliaio di lavoratori pronto a confluire nel Csa, lasciando al palo le sigle storiche

Al Comune di Napoli sono in atto grandi manovre per indebolire Cgil, Cisl, Uil, le organizzazioni storiche dei lavoratori e favorire la nascita di un cosiddetto sindacato autonomo molto legato ad una cordata di dirigenti. In queste ore oltre mille tesserati del sindacato Diccap, nella stragrande maggioranza poliziotti della municipale e dipendenti dei cimiteri, stanno confluendo nella Conferenza sindacati autonomi (Csa). Probabilmente diventerà il primo sindacato dei dipendenti comunali partenopei. Una confluenza considerata ‘anomala”. Chi ha avuto esperienza nel sindacato sostiene che il passaggio rapido di un migliaio di iscritti da un’organizzazione sindacale ad un’altra, in un’azienda pubblica o privata, nella stragrande maggioranza dei casi si realizza grazie ai ‘suggerimenti’ e ai ‘consigli’ di dirigenti, capi e capetti. Non è un caso se quindici alti dirigenti comunali hanno subito aderito al cosiddetto neo sindacato indipendente.

 

 

Stando ai soliti bene informati, al Comune di Napoli, l’operazione “cambio casacca sindacale” sarebbe sostenuta dal capo di gabinetto e direttore generale Attilio Auricchio, eminenza grigia di Palazzo San Giacomo e dal capitano dei vigili, Gennaro Martinelli, ex tesserato dei sindacati confederali. Entrambi si sono resi protagonisti durante le ultime elezioni comunali, tentando di costituire una lista di candidati per il consiglio comunale per aumentare il peso contrattuale sul piano politico e sindacale. Il rafforzamento del sindacato Csa sarebbe finalizzato a ‘contrattare’ alcuni distacchi e permessi sindacali retribuiti, considerato che il Csa è firmatario di accordi contrattuali nazionali. “Il sindaco Luigi de Magistris dovrebbe intervenire immediatamente per impedire la nascita di sindacati gialli, sindacati di comodo – afferma un lavoratore comunale – Bisogna rispettare ruolo, funzioni e storia di tutte le organizzazioni sindacali confederali e di base. Rispettare il pluralismo sindacale, significa rispettare la democrazia partecipativa. L’amministrazione comunale dovrebbe mantenersi distante dalla costituzione delle rappresentanze sindacali e dal tesseramento”. L’appello cadrà nel vuoto? Intanto, circolano voci, inciuci e non si contano le promesse di promozioni, di premi di risultato, migliori inquadramenti. Voci e promesse che alimentano tensioni, divisioni, disaffezione, malcontento tra i lavoratori e le lavoratrici e minano la politica del cambiamento. Un movimento popolare di liberazione potrà nascere solo cancellando vecchie logiche di potere, notabiliati presenti nelle istituzioni e valorizzando seriamente la forza lavoro.

Ciro Crescentini

(Foto centrodemocratico.it)

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