Cava de’ Tirreni: estorsione ed usura, 14 in manette

Sgominati tre gruppi che da anni operavano su tutto il territorio metelliano

14 ordinanze di custodia cautelare, di cui 11 in carcere e 3 agli arresti domiciliari, si è risvegliata così Cava de’ Tirreni dopo che all’alba si è conclusa l’operazione congiunta tra carabinieri e squadra mobile, per i reati di associazione a delinquere di stampo camorristico, associazione semplice, usura pluriaggravata, estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione finalizzata alla vendita e cessione di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi da sparo. L’operazione si è svolta sotto la direzione e il coordinamento della D.D.A.A., da ufficiali ed agenti di Polizia giudiziaria in servizio presso il Reparto Territoriale Carabinieri di Nocera Inferiore, la Squadra Mobile di Salerno e la DDA Direzione Investigativa Antimafia di Salerno. 52 le perquisizioni domiciliari che sono state effettuate e che hanno riguardato 52 persone tra le quali 47 indagati.Gli arresti sono arrivati al termine di un complessa indagine che ha avuto inizio nel novembre del 2015 e per la quale furono emesse già delle misure cautelari. Infatti nel maggio del 2017 erano stati arrestati per i delitti di usura ed estorsione aggravati dal metodo mafioso Dante Zullo, Vincenzo Porpora e Vincenzo Zullo; ed ancora lo scorso 14 giugno furono sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere 10 persone accusati di Associazione finalizzata alla vendita e cessione di sostanze stupefacenti. Grazie ad un collaboratore di giustizia e ad intercettazioni telefoniche, gli inquirenti hanno potuto accertare l’esistenza di ben tre sodalizi criminali che da tempo operavano su tutto il territorio della città metelliana. Senza contare che le indagini hanno portato alla luce una preoccupante relazione che gli indagati avevano con uomini appartenenti alle forze di polizia e con esponenti delle istituzioni locali. Questo a dimostrazione della capacità, che i tre gruppi avevano nell’esercitare un controllo molto penetrante e pericoloso sul territorio cittadino. Con il prosieguo delle indagini gli inquirenti hanno potuto appurare che a capo del primo sodalizio criminale di stampo camorristico, composto da 11 persone, vi era Dante Zullo. Questo gruppo con l’uso delle intimidazioni e sfruttando l’assoggettamento e l’omertà, commetteva numerose usure aggravate, abusiva attività finanziaria, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori, oltre che a violenza personale. Ma non solo, gli inquirenti, grazie ad un contratto ritrovato in possesso di Dante Zullo, hanno potuto capire che il suo gruppo criminale, con lo scopo di ottenere maggiore controllo sulle attività economiche, gestiva l’attività di raccolta delle inserzioni pubblicitarie presso lo Stadio “Simonetta Lamberti” per conto della Cavese Calcio. Il secondo gruppo criminale invece, è stato appurato dagli inquirenti, faceva capo a Domenico Caputano ed era composto da altri 5 elementi. Anche questo gruppo si occupava di usura aggravata e di estorsione, ricorrendo spesso a metodi mafiosi per costringere le loro vittime a pagare. L’ultimo sodalizio criminale, composto da 12 persone vedeva al comando sempre Domenico Caputano. Ma con questo terzo sodalizio criminale, l’uomo si occupava dello spaccio di sostanze stupefacenti su tutto il territorio di Cava de’ Tirreni. Fra gli indagati, non agli arresti, anche numerose persone accusate di false dichiarazioni al pubblico ministero e di favoreggiamento.

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