Case popolari ai camorristi, l’avvocatura comunale gela Palazzo San Giacomo: negarle è impossibile

Ildesk.it pubblica in esclusiva il parere legale con cui gli avvocati del Comune ritengono illegittimo rifiutare l’assegnazione degli alloggi anche ai condannati per reati associativi ed al coniuge, come invece prevede la legge regionale nei casi in cui si regolarizzano le occupazioni abusive: “E’ una norma eccezionale”

Anche i condannati per reati associativi possono essere destinatari delle assegnazioni di case popolari. Lo afferma un parere dell’Ufficio legale del Comune di Napoli, evocando la dura realtà delle norme vigenti. A maggior ragione, il diritto agli alloggi pubblici non si può negare ai parenti di boss e affiliati di un clan. Nella difficile partita dell’edilizia popolare e delle sue ataviche incrostazioni, l’avvocatura comunale viene consultata dal Servizio Politiche per la casa. L’oggetto del parere è la legislazione in materia di assegnazioni. In particolare la possibilità di rifiutare la concessione di una casa popolare a condannati per associazione a delinquere e al loro coniuge – quindi non ad altri parenti – secondo quanto dispone la legge regionale in materia di regolarizzazione di occupazioni abusive. A sostegno di tale tesi, il servizio del Comune riferisce “che gli altri enti gestori di E.R.P. hanno già da tempo adottato tale prassi, che si reputa diffusa sull’intero territorio regionale”. Gli avvocati del Comune però danno parere negativo: non esistono basi normative per estendere il rifiuto nei casi di assegnazione, essendo le sanatorie leggi eccezionali. Nel documento dello scorso 29 giugno, che ildesk.it pubblica in esclusiva, le conclusioni a cui arrivano il coordinatore dell’avvocatura, Fabio Maria Ferrari, e il dirigente Antonio Andreottola. Il quadro potrà essere mutato solo dalla Regione, da cui si attende una nuova disciplina.

(Foto cislcampania.it)

 

parere_avvocatura_watermark_ildesk.it

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest