Casalesi, un arresto per la strage dell’89: sospeso poliziotto indagato

In manette Giancarlo Iovine, lontano parente del boss pentito: è accusato per un quadruplice omicidio consumato nell’ambito della guerra ai cutoliani

Avrebbe preso parte al quadruplice omicidio di ex cutoliani fornendo supporto logistico ai killer, con il suo lontano parente, il boss pentito Antonio Iovine, e altri due esponenti di spicco del clan dei Casalesi, Raffaele Diana e Giuseppe Caterino. E così Giancarlo Iovine è stato arrestato oggi dalla Polizia per quel lontano omicidio del 1989. Ad inguaiarlo proprio le rivelazioni dell’ex capoclan Iovine. Tra i destinatari dell’ordinanza eseguita dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta figura anche Stefano Valletta, funzionario della Polfer, che – secondo quanto emerso dalle indagini – aveva rapporti con Giancarlo Iovine. Il poliziotto avrebbe utilizzato illecitamente la banca dati delle forze dell’ordine, in due diverse occasioni, su richiesta dell’ arrestato, con lo scopo di verificare perché erano stati eseguiti due controlli su una vettura intestata alla moglie di Giancarlo Iovine, utilizzata quasi sempre da quest’ultimo. Valletta, sospeso per 12 mesi dal servizio, è accusato di accesso abusivo al sistema informatico ed è indagato per rivelazioni di segreto di ufficio. A morire sotto i colpi dei sicari, il 22 aprile 1989, a Casal di Principe, fu Antonio Pagano, vero obiettivo dei sicari, insieme ad altre tre persone: Giuseppe Orsi, Giuseppe Gagliardi e Giuseppe Mennillo. Pagano fu assassinato poco dopo essere uscito dal carcere: il clan dei Casalesi temeva, infatti, che potesse riorganizzare le fila dei cutoliani e quindi decise la sua eliminazione. A Giancarlo Iovine si contestata che, nei giorni precedenti il sanguinoso agguato, avrebbe messo a disposizione dei sicari un immobile a San Cipriano di Aversa, utilizzato per una serie di appostamenti, vista la sua posizione collocata nei pressi dell’abitazione della vittima designata. Le attività di individuazione delle vittime durarono qualche giorno: alla fine i quattro vennero localizzati in una vettura. I killer entrarono in azione a bordo di un’ automobile: spararono contro i quattro che poi vennero finiti con un colpo d’arma da fuoco alla testa. L’assassinio di Pagano, finito anche negli atti del processo Spartacus, segna – secondo gli inquirenti – l’inizio della collaborazione tra Giancarlo Iovine, proprietario di un’azienda agricola, e il clan. Una collaborazione fatta di aiuti finanziari e non solo (cambio assegni, supporto finanziario e supporto logistico).

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