
La consigliera regionale ha denunciato in consiglio gli enti privati convenzionati che decidono quali servizi erogare e quali no.
La consigliera regionale, Maria Muscarà a tutto campo contro i metodi poco ortodossi e scorretti usati dalle strutture sanitarie convenzionate che rifiutano di erogare servizi essenziali.
“Al Question Time di oggi siamo tornati a parlare, purtroppo, del codice D97 per gli esami di sorveglianza dei soggetti mutati, esami che devono essere erogati indistintamente in strutture pubbliche e private convenzionate – dichiara il consigliere Maria Muscarà – ma che, da alcune denunce di pazienti, ho scoperto essere negati in alcune strutture che pure hanno stipulato un contratto con il Servizio Sanitario Regionale. Ho chiesto quindi che la Giunta intervenga e con decisione, anche in luogo delle Asl che pare non ne abbiano conoscenza, nei confronti di quelle strutture convenzionate che ad oggi si sono dimostrate anarchiche nell’erogazione dei servizi per convenienze o a volte, purtroppo, per pura difficoltà burocratica.
La consigliera non molla. “Scriverò adesso ad ogni Asl segnalando le strutture convenzionate che mi sono state denunciate come inadempienti, affinché si faccia ulteriore verifica e si prendano provvedimenti. Ho già interrogato le Asl per chiedere loro quali fossero i codici degli esami previsti con il D97, le risposte sono state imbarazzanti con “copia e incolla” di circolari e leggi incomplete. Stiamo parlando di salute per giovani soprattutto donne che non possono permettersi di andare dal privato, e sono invece costrette a veder rifiutato il diritto alla cura per scelte anarchiche o difficoltà burocratiche” – conclude il consigliere.