Chiedono la “non obbligatorietà di consorziarsi e la libertà di scegliere il tipo di impresa”

NAPOLI – «L’obbligo dei consorzi tra i laboratori privati mette a rischio circa 5.000 posti di lavoro». A dirlo i lavoratori dei laboratori privati della Campania che chiedono, infatti, la «non obbligatorietà al consorzio e la garanzia della libertà di scelta e di impresa per coloro che non esplicano solo prestazioni in convenzione». «La Regione Campana -scrivono in una nota- favorendo la formazione dei consorzi, costringe i laboratori al di sotto di un certo numero di prestazioni a consorziarsi, mettendo in pericolo circa 5.000 posti di lavoro tra personale laboratoristico (personale altamente specializzato) e indotto». «I Consorzi non potranno assorbire -spiega- tutti i dipendenti e si incrementerà la percentuale di disoccupazione intellettuale in Campania, aggravando ulteriormente una situazione di crisi del nostro territorio, con devastanti conseguenze occupazionali che interesseranno biologi, tecnici di laboratorio, figure la cui professionalità finirebbe per disperdersi, nonché addetti di segreteria e ausiliari per le pulizie».

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