Il provvedimento non è stato accolto positivamente dai vertici nazionali del Pd mentre circola con insistenza la voce di una possibile candidatura del magistrato Raffaele Cantone
Approvata la legge regionale della Campania che consentirà il terzo mandato a Vincenzo De Luca, 33 i consiglieri regionali favorevoli, 16 contrari e un astenuto. Hanno sostenuto la proposta di legge i gruppi della maggioranza di centrosinistra e la consigliera Valeria Ciarambino (gruppo misto). Contrari il centrodestra, il Movimento 5 Stelle, la consigliera Maria Muscarà (gruppo misto). Si è astenuta la consigliera Bruna Fiola (Pd).
La proposta di legge prevede che “non è immediatamente rieleggibile alla carica di Presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi – ha spiegato il Presidente Giuseppe Sommese – e prevede che, ai fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge. Con essa si recepisce una norma nazionale e si allinea la legislazione regionale ad essa garantendo piena legittimità del quadro giuridico”.
E non sono mancati i commenti sul provvedimento approvato. “So bene che interessa solo la questione terzo mandato sì o terzo mandato no, ma conta anche quanto ha detto il nostro capogruppo in aula. Ovvero che la scelta del candidato verrà fatta dal Pd e dalla coalizione”: lo ha detto Massimiliano Manfredi, consigliere regionale della Campania e fratello del sindaco di Napoli, Gaetano, al termine della votazione della legge. “Per essere chiari io mi ricandiderò e lo farò nel Partito democratico e lo farò a sostegno della coalizione che il partito indicherà”, dice ancora. “Voi mi chiedete con chi sta il Pd della Campania? Il Pd della Campania sta con il Pd”, risponde Manfredi ai giornalisti. Con riferimento, poi, ad alcune ricostruzioni giornalistiche che collegano il voto a favore di De Luca con il sostegno del Pd a Gaetano Manfredi alla presidenza dell’Anci, Massimiliano Manfredi ha affermato: “Ci tengo a dire che mai la segretaria nazionale o altri membri del gruppo dirigente nazionale con cui ci siamo confrontati negli ultimi giorni si è permesso di fare pressioni al sottoscritto o di associare vicende che sono totalmente distinte. Siamo una comunità democratica sana e tra di noi c’è massimo rispetto”.
Definisce quello di oggi un “lavoro politico” in vista delle prossime elezioni regionali. Una candidatura, quella per il prossimo governatore della Campania che avrà come base “un ragionamento collegiale con tutte le forze politiche della coalizione” – ha sottolineato Mario Casillo, capogruppo del Pd nel consiglio regionale della Campania.
Casillo, candidato che alle ultime elezioni regionali venne eletto con 41 mila voti, ha aggiunto che si costruirà una trattativa tra la segretaria del Pd Elly Schlein e De Luca. “De Luca non ha detto che si vuole candidare – ha sottolineato – perché il presidente ha riconosciuto che il percorso della candidatura passerà per un ragionamento dell’alleanza. Mi auguro assolutamente che ci saranno degli incontri di dialogo nei modi e nei tempi giusti. Le elezioni regionali qui saranno tra un anno, abbiamo tutto il tempo e noi siamo convinti che ci sarà un percorso che possa portare a ricongiungere due posizioni che in questo momento sembrano distanti. Una soluzione che è soprattutto all’interesse della Campania”. “Tante volte si parla male del Pd ma alla fine, nei momenti importanti, siamo bravi a mettere da parte gli individualismi e far prevalere le ragioni della collettività“, ha sottolineato ancora.
E dai vertici nazionali del Pd arriva una prima risposta con una nota di Igor Taruffi, responsabile organizzazione nella segreteria nazionale del partito. “Prendiamo atto del voto del Consiglio regionale della Campania che di fatto apre alla possibilità di un terzo mandato per l’attuale presidente della Regione. Deve però essere chiaro che il voto espresso oggi non sposta di un millimetro la posizione del Pd nazionale sul limite dei due mandati per le cariche monocratiche. Al di là del voto di oggi quindi Vincenzo De Luca non sarà il candidato presidente sostenuto dal Pd alle prossime elezioni regionali”.
E sulla questione è intervenuta anche la consigliera regionale indipendente Maria Muscarà: “Questa è una bufala giuridica. Una norma già esistente dal 2009 è stata riproposta con il solo intento di mantenere il potere consolidato in Campania, sostenuto da 33 consiglieri che hanno votato a favore di una normativa sull’ineleggibilità dei consiglieri regionali. Un provvedimento che sembra ripercorrere un cammino già tracciato, quasi fosse un ‘bis’ normativo, privo di reale valore per i cittadini e finalizzato a tutelare esclusivamente interessi personali”.
Muscarà non risparmia critiche alla posizione del Partito Democratico campano, che ha appoggiato la legge che consente la ricandidatura di De Luca contro il parere espresso dalla segretaria nazionale.
“Il Pd dimostra ancora una volta di essere totalmente ininfluente rispetto alle forme di potere consolidate nella nostra Regione. Si tratta di leggi che non rispondono ai bisogni dei cittadini, ma che sembrano create ad personam, per salvaguardare gli interessi di pochi” – ha dichiarato Muscarà – L’atteggiamento del Pd regionale, dove 8 consiglieri hanno sostenuto con convinzione ogni norma voluta da Vincenzo De Luca per ben dieci anni, è emblematico della sudditanza al potere locale. È il momento di interrogarsi su chi davvero tutela gli interessi dei cittadini in Campania. La politica deve tornare ad essere un servizio, e non una rete di protezione per interessi consolidati”.
A Barb&Capelli su Radio Napoli Centrale e Tv Luna, questa mattina condotta in studio da Corrado Gabriele e Raffaele Ambrosino sono intervenuti diversi esponenti politici sulla vicenda del terzo mandato. Spicca in particolar modo la dichiarazione di Antonio Scala segretario regionale di sinistra italiana il quale ha affermato che “De Luca acquisita la legge si dimetterà e andrà al voto” ha detto l’esponente di sinistra italiana “spiazzando in questa maniera sia il resto del centro sinistra ma anche il centro destra che non sarebbe pronto alle elezioni. Tra l’altro impedendo in questa maniera al governo e ad altri di ricorrere alla corte costituzionale contro la legge appena votata”. Questo uno scenario al quale ha risposto immediatamente Nino Simeone presidente della commissione trasporti: “il tempo di De Luca è finito lo dico con rispetto dell’uomo che stimo e apprezzo, ma noi siamo pronti con il candidato alternativo” ha affermato Simeone aggiungendo ” ben presto verrà fuori il candidato della società civile che ci rappresenta e rappresenta il lavoro programmatico che è stato messo in campo in questi ultimi mesi”.
Sullo sfondo la possibilità che la candidatura possa essere affidata Raffaele Cantone magistrato, ex presidente dell’autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone