Campania, la guerra nel Pd. Tutti contro tutti

Una durissima nota di cinque esponenti regionali sull’operato di Francesco Boccia

E’ guerra nel partito democratico campano. Un partito allo sbando. Un partito composto soprattutto da capicorrente, notabili, cacicchi, lontani anni luce dai problemi reali delle persone. Significative le dichiarazioni di Francesco Boccia, parlamentare e coordinatore nazionale della mozione Schlein, commissario dimissionario dei dem in Campania.


In questo lavoro da commissario – ha spiegato Boccia – ho verificato che la maggior parte degli eletti, circa il 70-80% non versano contributi al partito. I parlamentari lo fanno, parlo dei consiglieri. Non dico i nomi ma ho allegato una lista nella relazione alla segreteria nazionale che ho inviato insieme alle mie dimissioni da commissario per poter agire normalmente nella mozione della candidata Schlein. Io pago 1500 euro al mese al Pd, 500 al Pd della mia Regione Puglia e contributi vari che in anno diventano altri 7-10.000 euro. In Campania la maggior parte degli eletti non versa, ci sono delle transazioni pubbliche fatte, alcuni hanno versato, molti altri non l’hanno fatto e abbiamo mandato delle notifiche sul pagamento da fare, come si fa in tutti i partiti. Io non darei la tessera a chi non paga”

Dura la reazione degli esponenti che sostengono il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

In una nota diffusa nelle ultime ore da cinque esponenti regionali Bruna Fiola, Mario Casillo, Massimiliano Manfredi, Loredana Raia e Raffaele Topo arriva un giudizio nettamente critico sull’operato di Boccia.

Si chiude, finalmente, il commissariamento del Pd regionale. Si rimuove in primis un conflitto di interesse grosso come una casa del senatore Boccia, commissario in Campania e coordinatore della campagna congressuale di Elly Schlein. I danni causati al partito, alla comunità democratica ed al nostro territorio, in termini di rappresentanza, dal commissario Boccia sono sotto gli occhi di tutti e non lo assolverà provare a gettare la croce, immotivatamente e, dunque, immeritatamente, sui consiglieri regionali – sottolineano i cinque esponenti regionali – Alle ultime politiche ha trasformato la Campania in terra di conquista: ha piazzato candidati catapultati da ogni parte del Paese, preferendo candidare per fare un esempio, un consigliere comunale di Palermo al Vomero e non il nostro deputato uscente Paolo Siani, candidato, invece, ad Acerra. Un comportamento scandaloso, irresponsabile che ha prodotto il risultato elettorale più disastroso di sempre. Sarebbe stato più onesto da parte sua iniziare la conferenza stampa chiedendo “scusa” e invece ancora parla, impartisce lezioni e pronuncia sentenze. Non resta che confidare nell’applicazione della regola del limite di mandato, così l’Italia farà a meno di Boccia (lui ha già avuto una deroga ed è al quarto mandato, senza “l’assillo” del voto con le preferenze) – conclude la n Siamo certi che non lo rimpiangerà nessuno.

Ci apprestiamo a celebrare un congresso che, siamo certi, nel pieno rispetto delle regole, restituirà voce e merito ai territori, attraverso il metodo delle primarie, per la scelta dei parlamentari, cancellando la stagione dei “potentati senza pensiero e senza consenso”: le democratiche e i democratici che si impegnano quotidianamente con dedizione e passione saranno i veri protagonisti della nuova “vita” del Pd. Per questo sollecitiamo una massiccia partecipazione ai gazebo il 26 febbraio e chiediamo a tutte e tutti di scegliere alla guida del partito l’esperienza, la competenza e la concretezza di chi al governo della propria regione si è già distinto per aver lavorato bene”

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