Campania, il presidente De Luca:”Giorgia Meloni ha comunicato la sua vera identità”

Il governatore replica a tutto campo. “Nei prossimi giorni avrò il piacere di ripubblicare quell’appunto di Silvio Berlusconi dedicato alla Premier

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, replica alle parole del premier Giorgia Meloni che martedì, in occasione della visita a Caivano, l’ha salutato dicendo: “Presidente De Luca, sono quella str**** della Meloni. Come sta?”  “Ho visto che ci ha tenuto a comunicare la sua nuova e vera identità e noi non possiamo che concordare ovviamente”, ha detto De Luca, commentando, a margine di un convegno all’ospedale Cardarelli, il saluto alquanto imbarazzante della Premier. “Ieri – ha aggiunto – non ho sentito le cose dette, ho sentito solo quando si è avvicinata a me per dire ‘presidente come sta?’ e infatti ho risposto ‘sto bene in salute e benvenuta qui’“.

De Luca ha quindi rivelato di aver “appreso nel pomeriggio dai social della performance che era cominciata qualche metro prima. Non avevo sentito sinceramente. Ho appreso dai social della raffinata eleganza con cui si era avvicinata al presidente della Regione che era lì per accoglierla e darle il benvenuto”.

Il presidente della Regione passa all’attacco. “Dedicherò i miei pensieri più approfonditi all’onorevole Meloni venerdì nel mio incontro sui social. Lì faremo tutti gli approfondimenti, partendo dall’oltraggio vero che non è stato colto dall’opinione pubblica in Italia, quello commesso dalla Meloni contro 550 sindaci campani il 16 febbraio a Roma”.

De Luca ha detto anche che “avrò il piacere di ripubblicare quell’appunto di Silvio Berlusconi dedicato all’onorevole Meloni, che mi pare una sintesi”. De Luca si riferisce al foglietto che Berlusconi scrisse in Senato e venne pubblicato dai media e che riportava la frase “Giorgia Meloni, un comportamento supponente, prepotente, arrogante, offensivo, ridicolo. Nessuna disponibilità ai cambiamenti, è una con cui non si può andare d’accordo”.


De Luca riferendosi poi alla manifestazione da lui organizzata a Roma ha ricordato che i sindaci “sono stati intimiditi – ha detto – controllati all’uscita dell’autostrada a Roma, sui pullman che erano diretti a piazza Santi Apostoli, spintonati, bloccati a via del Corso, offesi, oltraggiati dalla Meloni con un comunicato ufficiale. L’unico insulto che c’è stato nella vita politica di questo Paese è quel comunicato della Meloni che offendeva 550 sindaci che erano a Roma per protestare contro il blocco delle risorse e che combattevano per aprire i cantieri e creare lavoro. Ma l’opinione pubblica nel nostro Paese è interessata più dal cabaret, delle parole, dei fuorionda, delle scemenze che delle questioni sostanziali. Il problema sostanziale è che è cominciata una deriva democratica nel nostro Paese. Non si è mai visto un governo che oltraggia 550 sindaci, che chiude le porte dei Ministeri, che se ne scappa e si rifiuta di ricevere anche una delegazione. Quello è l’insulto vero di cui non ha parlato nessuno e di cui io parlerò fra qualche giorno, ricostruendo tutte le vicende, se non altro per far maturare una coscienza democratica e per svegliare un Paese che mi sembra un po’ narcotizzato, che non ha capito ancora bene la deriva verso cui si avvia l’Italia, proprio dal punto di vista della vita civile, democratica, del rispetto delle regole”

 Dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni “ieri mi sarei aspettato innanzitutto una visita a Brescia. Era una data simbolo per il nostro Paese, mentre i campetti di Caivano si possono inaugurare in qualunque momento.
Quell’anniversario no, quindi sarebbe stato doveroso innanzitutto andare a Brescia a rendere omaggio ai caduti, a riconfermare l’impegno contro il neofascismo che ha tormentato l’Italia per decenni”
– ha aggiunto il presidente De Luca.

De Luca si è soffermato sulla crisi sismica dei Campi Flegrei.  “Nei Campi Flegrei abbiamo problemi seri. Mi aspetto che il governo nazionale faccia il suo dovere, perché in questo momento la nostra Protezione Civile campana e i vigili del fuoco non ce la fanno più numericamente. Quindi credo che nella giornata di oggi chiederemo una mobilitazione straordinaria” – ha sottolineato ancora il presidente della Regione Campania – lo stato di mobilitazione, è lo stato intermedio rispetto allo stato di emergenza. C’è bisogno di risorse che non ci sono ancora oggi, non c’è nulla. E c’è bisogno della collaborazione nazionale, perché le forze che abbiamo impegnato non ce la fanno più, mi riferisco non solo ai tecnici che devono fare i sopralluoghi su un migliaio di abitazioni, ma anche all’insieme delle forze impegnate della protezione civile”.

 E sulla sanità De Luca ha spiegato che “siamo qui per affrontare i problemi della sanità. Siamo qui per fare i conti con un sistema sanitario pubblico che è in ginocchio. Abbiamo una realtà nella quale rischiamo di chiudere i pronto soccorsi, sarebbe bene dare risorse e serenità a mezzo milione di cittadini campani che vivono oggi nei Campi Flegrei rispetto ai quali non c’è nulla. Così come sarebbe bene, ovviamente, preoccuparsi del lavoro visto che da un anno ormai abbiamo il blocco dei fondi di coesione per la Regione Campania e per altre regioni del Sud. Sono queste le questioni sulle quali sarebbe bene che il governo dedicasse un po’ più di attenzione. Le performance organizzate a tavolino sono francamente fuori contesto e fuori della realtà del nostro Paese, ce le potremmo risparmiare“.

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