Campania, De Luca: “Il governo non decide? Farò da solo. Meglio riaprire le scuole fra tre settimane”

Il presidente dell’Emilia Romagna e il Cts prendono le distanze dal notabile salernitano

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca continua ad approfittare del panico contagi per lanciare l’ennesima provocazione. In un’intervista al quotidiano “la Stampa”, il signorotto salernitano rilancia l’idea di “ritardare di due-tre settimane il rientro in classe, almeno per le primarie e le medie inferiori per sviluppare contestualmente una campagna di vaccinazione vasta per la popolazione studentesca”.

Il governatore pronto per una nuova fuga in avanti. “La decisione spetta al governo“, ricorda, ma “se poi la situazione dovesse diventare drammatica, la Regione farà quello che ritiene necessario per la tutela della salute pubblica”.

Il notabile di Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, si sofferma sulla Didattica a Distanza: “La Dad? Ha permesso di evitare danni sanitari pesanti e anche adesso chiudere le scuole sarebbe la scelta più utile per la salute e la formazione”.

Il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini prende le distanze dall’ennesima provocazione dello “sceriffo”. “Il governo più che prendere la proposta delle Regioni deve avanzare una proposta al Paese sulla scuola. La proposta di De Luca di rinviare il rientro? Non sono d’accordo“. Dovremmo lavorare per garantire il massimo della presenza, perché i ragazzi hanno già pagato un prezzo troppo alto – aggiunge Bonaccini – Ma usciamo dalle ipocrisie: circa l’80% degli over 12 è già vaccinato, mentre tra i 5 e gli 11 anni abbiamo solo il 10-12%. Quindi, per vaccinare tutti i bambini in questa fascia anagrafica ci vorrebbe del tempo – conclude – perché tra una dose e l’altra devono passare 3 settimane. Quindi, dobbiamo lavorare per cercare di capire qual è il numero minimo di ragazzi positivi per i quali si può avere la presenza di tutti gli altri a scuola. Altrimenti rischiamo di avere la dad per tutti“.

Anche il comitato tecnico scientifico respinge la proposta del presidente campano. Netta la posizione di Donato Greco epidemiologo, membro del Cts ed ex direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute: “Rinvio? No, per il Cts la scuola non rappresenta un rischio significativo e anzi vanno attenuate alcune decisioni come quella di chiudere una classe con un solo positivo. Né serve lo screening con i tamponi, perché è una misura precauzionale che non ferma l’epidemia. L’unica risposta vera è la vaccinazione. Poi certo il positivo e i suoi contatti devono fare i test e se ci sono almeno due casi si può chiudere la classe”.

In favore del rinvio del ritorno in classe scende in campo il solito televirologo in pensione Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano. “La parola Dad è ormai una parolaccia, nessuno vuole tornarci. Serve, però, che si prenda in considerazione quello che può essere fatto per la riapertura della scuola in sicurezza in questa fase della pandemia. E soprattutto che si faccia partire una grande campagna di vaccinazione per i più piccoli”.

CiCre

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