Camorra, 9 arresti nel clan Bidognetti: pizzo dai residenti di Destra Volturno, pm nel mirino

Agli abitanti della frazione di Castel Volturno imposto il pagamento di denaro a titolo di guardiania: chi non pagava subiva danni o furti nelle abitazioni

Gli indagati rispondono a vario titolo di estorsione, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, rapina aggravata, ricettazione, indebito utilizzo di carte bancomat, favoreggiamento personale e altro, reati commessi con l’aggravante del metodo camorristico. Un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli a carico di nove persone – cinque provvedimenti di carcerazione, quattro ai domiciliari – è stata eseguita dalla Polizia di Stato di Caserta nell’ambito di un’operazione contro il clan dei Casalesi, fazione Bidognetti. L’inchiesta è stata coordinata dalla Dda di Napoli. Le misure sono state eseguite nelle province di Napoli, Caserta, Latina, Ravenna e Chieti. Secondo la Dda, il gruppo criminale era capeggiato da Nicola Russo, che avrebbe operato quale referente dei Casalesi nel territorio di Destra Volturno, frazione di Castel Volturno, nel Casertano. “Ove – scrive il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli – ha imposto ai proprietari il versamento di denaro a titolo di “guardiania”. In altri termini, la “guardiania” rappresentava una forma di estorsione in quanto le abitazioni i cui titolari non aderivano al “servizio offerto” venivano sottoposte a danneggiamenti o furti”. Le indagini fanno emergere anche “gli intenti criminosi di Russo Nicola – si legge – nei confronti del Pubblico Ministero Cesare Sirignano”, già sostituto procuratore della Repubblica di Napoli e ora alla Direzione Nazionale Antimafia, protagonista di diverse inchieste nei confronti di accoliti al clan dei Casalesi. Nelle parole captate dagli investigatori si sente Russo esprimere la volontà di punire Sirignano, che in quel periodo stava indagando sugli affari del clan nelle zone di Castel Volturno.

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