Relazione Dia: clan sempre meno solidi, avanzano le baby gang. Rione Traiano, per il mercato della droga la nuova Scampia

ROMA – Sempre più liquida, con sempre meno certezze ed un alto tasso di instabilità, che si manifesta nei ripetuti focolai di guerra tra i gruppi criminali. E’ l’ultima fotografia della camorra, scattata dalla relazione Dia relativa al secondo semestre 2014. Sono oltre cento i clan di camorra censiti in Campania a cui si aggiunge un fitto sottobosco di famiglie criminali minori. Ben 51 sono a Napoli. Dall’analisi presentata al Parlamento emerge una polverizzazione dei clan e dei loro centri decisionali, con gli equilibri fortemente instabili, gravi problemi di sicurezza pubblica e faide di cui spesso rimangono vittime degli innocenti. Spicca la crescita di eventi sanguinosi che vedono protagoniste le baby-gang, cui i clan delegano compiti cruciali nella filiera camorristica, come lo spaccio di, rapine, uso illegale delle armi, furti e anche omicidi e tentativi di omicidi. La recrudescenza degli ultimi tempi – sottolinea la Dia – è legata al “depotenziamento operativo” di alcuni clan storici (determinati da arresti di elementi apicali e dalle lunghe detenzioni di affiliati di rango) che ha consentito l’ascesa di figure marginali, determinate ad affermarsi attraverso scontri sanguinari. Per marcare le velleità egemoniche sul territorio, le nuove organizzazioni usano le estorsioni.

 

Nel centro urbano di Napoli si conferma la presenza di una molteplicità di gruppi sorti dal ridimensionamento del clan Mazzarella. Gli eredi del clan Giuliano si sarebbero alleati con quelli delle famiglie Stolder, Ferraiuolo, Brunetti e Sibillo. Nell’area occidentale della città viene segnalata una forte fibrillazione degli equilibri criminali.  Pianura e il rione Traiano sono teatro di continui episodi violenti di intimidazione.  Il rione Traiano è diventato snodo del narcotraffico in città, dopo le contrazioni registrate a Scampia e Secondigliano. A contendersi gli affari illeciti sono quelle i clan Tommaselli, Vigilia, Puccinelli e Ivone. A Pianura si contrappongono i clan Lago e Marfella. A Soccavo comanda la famiglia Grimaldi, a Fuorigrotta gli Zazo.

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