Caivano, ex amministratori pubblici agli operai, “vi fanno male… pagate”. Blitz dei carabinieri: 18 arresti

Vincitori appalti pubblici vittime del racket della camorra. I nomi degli arrestati 

Nuovi arresti a Caivano nell’ambito dell’inchiesta appalti e camorra che lo scorso 10 ottobre è sfociata in 9 decreti di fermi. Questa mattina i carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone, accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e reati contro la pubblica amministrazione.


Tra i 18 indagati vi sono i nove fermati il 10 ottobre (pubblici amministratori e personaggi della malavita organizzata), 6 imprenditori, il boss Antonio Angelino e altri due malavitosi.

Gli imprenditori edili sono stati sottoposti ai domiciliari: a loro vengono contestate dazioni corruttive in favore di politici e dipendenti del Comune di Caivano, finalizzate ad agevolazioni relative alle gare di appalto bandite dall’ente locale.

L’ordinanza è stata notificata stamane perchè c’era il concreto pericolo che, ai sensi della legge Cartabia, gli arrestati portati in carcere venti giorni fa, potessero tornare liberi. L’inchiesta sui rapporti corruttivi fra politica, imprenditoria, amministratori e tecnici comunali ha portato comunque a nuovi sviluppi.

I NOMI DEGLI ARRESTATI – Cinque imprenditori, già raggiunti da avviso di garanzia, sono stati posti ai domiciliari: sono l’ex consigliere comunale Giuseppe Bernardo, Domenico Amico, Vincenzo Celiento, Domenico Della Gatta e D’Ambrosio Antonio.

Restano in carcere, in attesa della decisione del Tribunale del Riesame, cui molti hanno fatto ricorso, l’ex assessore Carmine Peluso, l’ex consigliere Giamante Alibrico, l’ex segretario Armando Falco, i tecnici Enzo Zampella e Martino Pezzella.

Un episodio significativo figura tra quelli che dimostrerebbero, secondo gli inquirenti, come una parte della politica, a Caivano, avesse legami con la criminalità organizzata.

Quelli hanno chiamato un’altra volta… questi vi fanno male… facci una bella busta e dagliela e togliamo un altro bordello di mezzo”. A parlare ai titolari di una ditta assegnataria di un appalto da 120mila euro relativo alla realizzazione e il rifacimento dei marciapiedi a Caivano (Napoli) sono Carmine Peluso e Giovanbattista Alibrico, rispettivamente ex assessore comunale di Caivano ed ex consigliere comunale accusati di fare parte del clan camorristico locale guidato da boss Antonio Angelino.

Tutti erano stati già raggiunti lo scorso 10 ottobre da misure cautelari. La visita di Peluso e Alibrico venne preceduta da due delegati del boss che imposero lo stop dei lavori agli operai. “Dovete risolvere voi il problema – dicono ancora Peluso e Alibrico ai titolari dell’impresa edile presenti – ma lo dovete risolvere oggi… vedete come dovete fare e portate i soldi. Toglieteci a noi di mezzo, perché noi dobbiamo stare in grazia di Dio” .

Nel caso specifico la richiesta estorsiva nei confronti del titolare della ditta, formulata tra il 14 e il 15 settembre 2022, fu di 10mila euro. Sul pagamento però non ci sono risultanze investigative.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest