Blitz carabinieri alla Asl di Caserta, tangenti sui pazienti psichiatrici: 12 arresti e 79 indagati, anche il presidente del Consiglio regionale Oliviero

Appalti truccati e favoritismi in cambio di denaro: ecco cosa è emerso dalla maxi-inchiesta “Penelope” della Procura di Napoli Nord

Associazione per delinquere, falso, ricettazione, truffa e corruzione, turbata libertà  degli incanti, traffico illecito d`influenze. Queste le principali accuse per cui è stata eseguita dai carabinieri del Nas una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone (di cui 12 degli arresti domiciliari e 6 destinatarie di misure interdittive), residenti nella provincia di Caserta.


Tra le persone finite ai domiciliari c’è Michele Schiavone, titolare di case di cura per pazienti psichiatrici a Sessa Aurunca. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nas di Caserta, guidati dal colonnello Vincenzo Maresca, pazienti con patologie psichiatriche sarebbero stati assegnati all’Emme Due di Schiavone senza tener conto delle esigenze terapeutiche e dietro pagamento di denaro, assoggettando l’onere di degenza, dalla somma di diverse migliaia di euro per ciascun paziente, a carico dell’Asl di Caserta.

Tra i protagonisti del sistema di corruttela c’era poi Luigi Carizzone, direttore del dipartimento di salute mentale di Aversa (anche lui tra i destinatari della misura cautelare) che reinvestiva i soldi delle tangenti in strutture private convenzionate, di cui sarebbe stato socio occulto, presso le quali venivano indirizzati i pazienti, sempre a spese dell’Asl, dagli stessi funzionari suoi sodali

Nell’inchiesta sarebbe coinvolto anche il presidente del consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero. Stando a quanto trapela, ad Oliviero sarebbe contestato il reato di traffico influenze, in merito ad un singolo episodio. Oliviero, di Sessa Aurunca (Caserta) ed eletto nella lista Pd alle ultime elezioni regionali, però non avrebbe ricevuto alcuna notifica e sarebbe solo citato all’interno dell’ordinanza, indagato in stato di libertà . “Apprendo dagli organi di stampa di un’indagine a mio carico. Ho piena fiducia nella Magistratura e sono a completa disposizione per chiarire al più presto la mia estraneità  ai fatti”, ha scritto Oliviero su Facebook.

I militari hanno anche eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni, per la somma complessiva di circa 1.580.000,00 Euro, nei confronti di 48 indagati. L`indagine – si spiega in una nota – prende spunto da una segnalazione riguardante anomalie nell`utilizzo del sistema informatico interno di gestione delle presenze, da parte di un dipendente che ne aveva accesso per la propria funzione di coordinatore amministrativo aziendale.

Le prime attività  investigative – si aggiunge – hanno permesso di raccogliere gravi indizi, anche grazie alle risultanze delle complesse attività  tecniche, nonchè rilevare una serie di illeciti allontanamenti dal servizio da parte di 22 soggetti, dipendenti dell`ASL di Caserta, per i quali, in data 25 novembre 2020, è già  stata eseguita un`ordinanza cautelare per l`applicazione di misure interdittive, per truffa ai danni del servizio sanitario.

Altre intercettazioni delle conversazioni telefoniche ed ambientali, nonchè dall`acquisizione ed analisi di migliaia di atti aziendali e delle imprese accreditate – hanno permesso di coinvolgere 79 persone per i reati di turbata libertà  degli incanti mediante: per l`affidamento a poche ditte compiacenti, di lavori di adeguamento e ristrutturazione di locali aziendali gestiti direttamente dal DSM, in cambio di somme di danaro e regalie varie; ed una serie di falsi ed abusi, in ordine alla gestione di pazienti con patologie psichiatriche che venivano affidati a strutture esterne convenzionate (cogestori) senza alcuna valutazione del piano terapeutico riabilitativo da parte del competente organo specialistico (U.V.I.), assoggettando l`onere di degenza, dalla somma di diverse migliaia di euro per ciascun paziente, a carico dell`ASL di Caserta.

Nell’occhio del ciclone è finito anche l`affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) all’associazione “Misericordia” di Caivano, il cui presidente Cuono Puzone è tra gli indagati destinatari di misura. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’appalto sarebbe stato affidato dietro corresponsione di denaro o altre utilità tra cui l’assunzione di familiari di uno dei componenti della commissione dell’Asl, aggiudicataria dell’appalto, o altri dipendenti compiacenti dell’Azienda Sanitaria locale casertana. La corruzione attribuibile ai gestori delle strutture di riabilitazione convenzionate che, in cambio dell`affidamento diretto dei pazienti e dell`omessa attività  di controllo sui piani riabilitativi, corrispondevano periodicamente somme di danaro ed altre regalie ai funzionari pubblici che erano preposti alla tutela e corretta attività  di recupero dei pazienti psichiatrici. I carabinieri del Nas oltre a documentare scambi di denaro tra imprenditori e funzionari Asl corrotti hanno verificato anche altre forme di regalie tra cui borse di prestigiosi marchi tra cui Luis Vuitton. le borse sono state sequestrate stamattina dai carabinieri

Inoltre la gestione occulta da parte di alcuni funzionari dell`ASL, con intestazione fittizia a persone compiacenti, di strutture private convenzionate presso le quali venivano indirizzati i pazienti, affidati con onere a carico dell`ASL (diaria di circa 88 euro), direttamente dai medesimi funzionari; come la creazione di progetti finalizzati alla cura dei pazienti delle cosiddette “fasce deboli”, di fatto mai attuati e dunque destinati alla sola spartizione delle somme di danaro pubblico investito, tra i sodali dipendenti del D.S.M.; l`affidamento pilotato di incarichi legali e mantenimento di apicali incarichi dirigenziali in seno all`ASL, mediante traffici di influenze illecite; l`acquisto di beni strumentali ad uso privato con i fondi pubblici dell`ASL; l`illecito allontanamento dal servizio, da parte di alcuni dipendenti dell`ASL, al fine di assolvere faccende personali e familiari.

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