I sei destinatari del provvedimento dovranno rispondere a vario titolo di estorsione, porto illegale di armi da fuoco, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, procurata inosservanza della pena, con l’aggravante delle finalità mafiose

Le indagini, afferma una nota del procuratore aggiunto Filippo Beatrice, hanno consentito di smantellare il sistema di vendita della droga architettato dall’uomo, che usava la propria abitazione avvalendosi dell’aiuto del padre, che si occupava di riscuotere il denaro, e della madre, che occultava sostanze stupefacenti e bilancini quando c’erano controlli.  Antonio Scognamiglio. 37 anni, residente nel quartiere di Barra a Napoli, è tra le sei persone nei cui confronti i carabinieri di Torre Annunziata hanno seguito un provvedimento di custodia cautelare, emesso dal Gip su richiesta della Dda di Napoli. Secondo l’accusa aveva messo su una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti, che esercitava con l’aiuto dei genitori, utilizzando un antico strumento napoletano: il tradizionale paniere calato dal balcone. I sei destinatari del provvedimento dovranno rispondere a vario titolo di estorsione, porto illegale di armi da fuoco, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, procurata inosservanza della pena. Il tutto con l’aggravante delle finalità mafiose. La droga veniva ceduta agli acquirenti dal balcone di casa grazie al tradizionale calo del paniere. Scognamiglio è ritenuto contiguo al clan Cuccaro ai cui esponenti versava una “tassa” settimanale di 200 euro. Il provvedimento è destinato anche ad altre persone ritenute coinvolte in una sparatoria dell’agosto 2014 avvenuta come segnale dimostrativo nei confronti di una casa del clan Cuccaro come segno di contrasto e ribellione. Lo stesso provvedimento, infine, ha proseguito l’arresto di Luigi Minichini, 37 anni, latitante da agosto 2014.

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