Occorrono oltre 140 milioni per toglierla
Oggi il Commissario straordinario di Governo Francesco Floro Flores e il Program Manager Invitalia Claudio Collinvitti hanno incontrato la stampa per fare il punto sul programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana dell’ex area industriale Bagnoli-Coroglio nell’area flegrea di Napoli.
Occorrono 141 milioni di euro per rimuovere la colmata – Il commissario Floro Flores si è subito soffermato sulla colmata di detriti senza escludere nuovi scenari nell’ex area Italsider: “Allo stato la legge ci impone di rimuoverla, ma finite le bonifiche di terra, nel 2022, credo che una riflessione sulla colmata di Bagnoli andrà fatta. La colmata non inquina, è statica, e potrebbe essere più rischioso per l’ambiente rimuoverla che tenerla lì. Oltre ai costi ingenti per toglierla, ben 141 milioni di euro”.
L’ostacolo della Sovrintendenza – “Quando si è fatta la legge e si è deciso di rimuoverla, c’era un’esasperazione totale contro gli inquinanti e la colmata era vista come il mostro da eliminare – ha sottolineato Floro Flores – Man mano che si sta andando avanti e si stanno facendo le cose sembrerebbe quasi che, con il rischio di aspettare altro tempo e inquinare ancora, i comitati e la gente di Bagnoli potrebbero farci un pensierino a lasciarla lì. Se a questa ipotesi si aggiunge il discorso economico e le informative degli scienziati e degli esperti che operano sulle bonifiche, che dicono perché dovete togliere questa cosa, alla fine mi sembra che l’unico ostacolo che resta è quello della Soprintendenza, che pretende venga rispettata la linea di costa. La Soprintendenza non può sorpassare le norme ma c’è bisogno che si convinca anche lei”.
Ci sono più rischi per rimuoverla – “Dal punto di vista ambientale – aggiunge Floro Flores – ci sono più rischi a rimuoverla. Per tutelarci dal fatto che l’eliminazione della colmata non inquini di nuovo, occorre costruire delle opere infrastrutturali così complesse e costose che poi alla fine diventa impossibile. Ora così com’è invece è statica e non inquina. Oggi come oggi possiamo dire che la colmata non dà fastidio, rovina la linea di costa e va eliminata per legge. Detto questo ci sono tutta una serie di considerazioni da fare, ma solo acquisendo la giusta credibilità si può anche discutere di lasciare lì la colmata. Senza credibilità e senza garantire il cittadino che stai facendo la scelta giusta è difficile per chiunque. È un discorso che deve coinvolgere enti e cittadini, i cittadini li stiamo coinvolgendo in maniera massiva”.
Decisioni definitive dopo la bonifica – Il commissario per Bagnoli ha ribadito la mancata rimozione della colmata è solo un’ipotesi da valutare una volta completate le bonifiche di terra, nel 2022, e di non averne parlato ancora con gli enti coinvolti: “Non mi sono consultato e non ho chiesto pareri tecnici – ha dichiarato Floro Flores – è un discorso che stiamo facendo qui. Per non rimuoverla occorrerebbe fare un’altra legge. Ad oggi, infatti, – ha sottolineato ancora Floro Flores – per legge bisogna toglierla, poi nel corso dell’iter si valuterà. E con la credibilità, con gli scienziati, e sulla base dei costi, qualcuno potrebbe dire perché ci dobbiamo mettere a rischio di inquinare di nuovo il mare? Intanto facciamo tutto quello che c’è da fare poi si vedrà, quando saremo arrivati al 2022 con le bonifiche fatte. E’ un problema che ci si porrà – ha concluso Floro Flores – comunque prima di arrivare al mare. Mare, arenili e colmata sono un unicum da affrontare insieme”.
Fondamentalismo ambientalista – Le foto pubblicate da Il Desk.it provenienti dall’archivio Italsider si commentano da sole e inevitabilmente le domande sorgono spontanee: se la colmata non è velenosa, perché composta da loppa, tufo, cemento e detriti edili (vedi foto storiche) perché rimuoverla, seppellirla in mare e spendere inutilmente centinaia di milioni di euro? Non è meglio metterla in sicurezza? Perché è stato deciso di abbattere un antico pontile, la fabbrica Lefevre, che potrebbe essere recuperata, conservata come archeologia industriale, memoria storica? Le risorse non andrebbero utilizzate per bonificare i territori di Bagnoli veramente inquinati? Ci sono stati dei momenti nei quali il parere dei tecnici e non, pur valentissimi, è stato soverchiato dalla forza trainante, non sempre giusta, delle associazioni ambientaliste, che in molti casi sono riuscite ad influire anche sulle decisioni della politica.
L’ex operaio Italsider: perchè sono contrario alla rimozione della colmata– “Vuoi sapere di che cosa è composta la colmata? Loppa, tufo e cemento quale risultante delle demolizioni degli edifici lungo Via Coroglio, effettuate nel 1962, all’epoca dell’ampliamento dello stabilimento – dichiarò Nino Di Francia, ex operaio e memoria storica dell’Italsider in un’intervista rilasciata il 6 maggio 2015 a “Cronaca Partenopea ” – Non so come possano essere stati accertati veleni se non quelli in superficie lasciati dagli scarichi delle navi, da qualche condotta rotta e poi riparata e dalla presenza in loco di minerali necessari alla produzione. Ma mai penetrati in quanto la loppa, sottoprodotto della ghisa è materiale inerte non tossico, ha agito da repellente – aggiunse Di Francia – La loppa dell’Italsider, tra l’altro, è servita per il riempimento del lungomare di Pozzuoli a Via Napoli. Un’altra colmata che i puteolani in vernacolo usano chiamare “n’copp ‘a lopp”. Dovrebbero incominciare a preoccuparsi anche gli abitanti di Pozzuoli?”
E sulla linea di costa: “Sono contrario alla rimozione della colmata, così trovo per tanti versi innaturale la spasmodica richiesta della realizzazione della linea di costa. Per avere una linea di costa, come concepita nel progetto, bisogna andare agli albori dell’ ‘800 – sottolineò Di Francia – Subito dopo, a Bagnoli che era allora una landa desolata con pochissimi abitanti, ci fu un rifiorire di industrie: fabbrica chimica, un cantiere navale, una vetreria, una fabbrica di lampadine, una di sediame tipo Vienna e poi in cantiere Ilva“
Fondi e finanziamenti – Floro Flores ha fatto il punto anche sulla questione finanziamenti. “Quando ci siamo insediati bisognava accedere a dei fondi e grazie all’ex ministra per il Sud Barbara Lezzi abbiamo sbloccato 320 milioni. Per altri due anni i fondi dovrebbero bastare, ma poi serviranno altri 700 milioni, sono i soldi che mancano” – ha ricordato il commissario – Stiamo valutando già in queste ore con la ministra Carfagna la possibilità di attingere a questi altri fondi che sarebbe possibile reperire dal Fondo per lo Sviluppo e la coesione. Con quei 700 milioni avremo tutti i fondi necessari per completare Bagnoli nella sua interezza”. “Il Recovery? E’ un’opportunità – ha commentato – ma non è semplice. Siamo in ritardo, il 15 aprile si dovrebbero presentare i documenti. Dovremo capire con la ministra se c’è questa volontà oppure no”. Floro Flores ha poi spiegato che “quanto prima” dovrebbero essere sbloccati anche 45 milioni di euro di fondi del Comune di Napoli. Su questo, il commissario ha detto di aver recentemente avuto un incontro con il capo di gabinetto di palazzo San Giacomo Ernesto Pollice.
Ciro Crescentini
SCHEDA – STATO DEI FATTI AL MOMENTO DELL’INSEDIAMENTO DEL COMMISSARIO FLORO FLORES IL 3 OTTOBRE 2018
- Disponibilità finanziaria pari a 71 mln € di cui circa 50 mln € impegnati
- Indisponibilità delle aree perché sottoposte a sequestro penale
- Mancato rilascio della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del PRARU necessaria all’approvazione dello stralcio urbanistico
- Elaborazione dello stralcio urbanistico del PRARU
- Gara in corso per la progettazione delle bonifiche delle aree di tutto il SIN per un importo di circa 19 mln di euro.
- Appalto non assegnato in virtù della sentenza del Consiglio di Stato del giorno 11 aprile 2019 che esclude gli unici due partecipanti alla gara
- Indisponibilità di circa 45 mln € in dotazione al Comune di Napoli e da trasferire nelle casse del Commissario a seguito dell’approvazione del PRARU
- Contenzioso tra Agenzia del Demanio, BagnoliFutura e Invitalia in relazione alla determinazione del valore del compendio immobiliare del SIN
- Indisponibilità delle aree ex-Cementir da bonificare
ATTIVITÀ SVOLTE DA OTTOBRE 2018 AD OGGI
- Recupero finanziamento di circa 320 mln € a valere sul PO Ambiente con delibera CIPE n. 13/2019
- Dissequestro delle aree ex Ilva-Italsider da parte della Corte di Appello (11 luglio 2019)
- Approvazione della Valutazione Ambientale Strategica (DM del 27 febbraio 2019
- Approvazione dello stralcio urbanistico del Piano di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana (PRARU) che stabilisce le destinazioni d’uso all’interno del SIN, condizione fondamentale per la progettazione delle opere di bonifica (DPR del 6 agosto 2019)
- Sottoscrizione il 7 luglio 2020 della nuova Convenzione per lo svolgimento dei compiti e delle funzioni assegnate al soggetto attuatore dall’art. 33 del decreto-legge n. 133/2014 e s.m.i. e dal D.P.C.M. del 15 ottobre 2015
BONIFICHE:
- Approvazione dell’Analisi del rischio sanitario-ambientale delle aree ex Ilva e ex Italsider all’interno nel SIN di Bagnoli Coroglio (22 gennaio 2020)
- Avvio lavori di “Messa in sicurezza di emergenza dei cumuli in ex area Morgan” per un importo pari a € 2.274.913,22 (11 dicembre 2019)
- Avvio lavori per il completamento delle attività di bonifica dell’area “ex Eternit” per un importo pari a € 19.987.569,46 (13 luglio 2020)
- Approvazione della “Progettazione definitiva della Messa in sicurezza della falda” N. 7 Conferenze di Servizi
- Avvio progettazione definitiva per lotti degli interventi per lotti funzionali di intervento (Lotto 1: Fondiarie, Lotto 2: Parco Urbano, Lotto 3: Parco dello Sport, Lotto 4: Colmata e arenili Nord e Sud)
INFRASTRUTTURE:
- Completamento del Masterplan Idrico attraverso che ha permesso di delineare un programma esteso di interventi riguardanti tutto il sistema idrico dell’area occidentale di Napoli e che è necessario per poter accedere ad ulteriori fonti di finanziamento per le opere fuori dal SIN Bagnoli-Coroglio.
- Stipula Accordo tra Comune di Napoli, Commissario e Invitalia per la realizzazione dell’ adeguamento Arena Sant’Antonio e relativi scarichi a mare e per le urbanizzazioni primarie
- Indizione della gara per la progettazione definitiva e coordinamento della sicurezza per l’ «Adeguamento Arena Sant’Antonio e relativi scarichi a mare e urbanizzazioni primarie del sito di rilevante interesse nazionale Bagnoli-Coroglio»
- Avvio attività per il potenziamento della rete elettrica
- N. 1 Conferenze di Servizi
RIGENERAZIONE:
CONCORSO DI IDEE
- Pubblicazione della graduatoria provvisoria del Concorso Internazionale di idee per il disegno del nuovo paesaggio di Bagnoli
CLAUSOLE SOCIALI
- Progetti di formazione professionale in collaborazione con ANPAL e CDP finalizzati alla formazione e alla occupazione dei residenti a Bagnoli