Bagnoli, esulta de Magistris: lo Sblocca Italia di Renzi finisce alla Consulta

Il Consiglio di Stato ha rimesso alla Corte costituzionale la questione di costituzionalità sull’articolo 33 della legge, nella parte in cui disciplina le procedure per la bonifica e il recupero urbano della zona inquinata di Bagnoli, prevedendo l’esproprio dei terreni in favore di Invitalia

Colpo ad uno dei provvedimenti simbolo della stagione di governo renziana. Il Consiglio di Stato ha rimesso alla Consulta la questione di costituzionalità sull’articolo 33 dello Sblocca Italia, nella parte in cui disciplina le procedure per la bonifica e il recupero urbano della zona inquinata di Bagnoli, prevedendo l’esproprio dei terreni in favore di Invitalia, soggetto incaricato della bonifica. Il Comune di Napoli esulta, nonostante la IV Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza, abbia respinto tutti gli altri motivi di ricorso contro il commissariamento dell’area ex Italsider. Una conferma di quanto deciso in primo grado dal Tar Campania. Ma tanto basta a Luigi de Magistris per sventolare lo scalpo della norma di Renzi, dal quale lo dividono tre anni di guerra istituzionale. “La sentenza del Consiglio di Stato aiuta – commenta il sindaco nel corso della diretta Facebook dalla pagina di Repubblica Napoli – perché non fa altro che dire che non è un capriccio del Comune di Napoli, non un attacco personale a Renzi. Il nostra ricorso partiva dalla considerazione che la scelta dell’articolo 33 sul regolamento era un esproprio, termine che utilizzo io e di cui mi assumo la responsabilità. Il Consiglio di Stato ci dà pienamente ragione. Credo che sia questione di ore, abbiamo una ulteriore spinta a chiudere, entro l’estate, l’accordo su Bagnoli, anche alla luce dell’incontro di ieri con il ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti”. “Siamo a un passo dal raggiungere un obiettivo di portata storica – aggiunge de Magistris – sull’intero progetto Bagnoli perché anche a seguito degli ultimi incontri possiamo dire che l’intesa generale è raggiunta. E’ chiaro che il Governo mantiene la sua posizione della cabina di regia, noi riteniamo, e l’abbiamo sempre detto, che l’accordo su Bagnoli debba essere preso dai vertici delle istituzioni rappresentative. Una volta che si raggiunge l’accordo, il resto è il dettaglio”. Per il primo cittadino la svolta arriva proprio dalle dimissioni di Renzi: “Da quando si è insediato Gentiloni al governo in 4-5 mesi abbiamo raggiunto risultati davvero di grandissima importanza”. Di tenore diverso le parole del ministro De Vincenti, che presiede la “cabina di regia per Bagnoli” nella quale il Comune ha sempre rifiutato di entrare. “Ora – sottolinea l’esponente del governo – possiamo continuare il nostro lavoro con più tranquillità. Sull’unico punto rimesso alla Corte Costituzionale, relativo ad una diversa questione, ovvero un’eventuale mancanza nella norma Bagnoli di un’intesa con la Regione Campania sulla rigenerazione urbana, attendiamo serenamente il giudizio della Consulta, avendo nei fatti già superato la questione con il parere favorevole che la Regione ha espresso in cabina di regia sul programma del 6 aprile 2016”.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest