NAPOLI – Largo Enrico Berlinguer, prima solo via Armando Diaz, è stato deputato come punto di raccolta per il presidio di sostegno al popolo greco e Syriza di Tsipras. Un appuntamento sostanzialmente importante quello delle 17 poiché proprio nella giornata di oggi scadeva l’ultimatum indetto dalla BCE di Draghi (e non in ultimo non senza l’approvazione dell’Europa di Angela Merkel, della Francia di Hollande e dell’Italia di Renzi) secondo il quale a partire dall’11 febbraio non accetteranno più i titoli pubblici greci per l’estinzione del debito, di cui la stessa Grecia è creditrice. Una Grecia che però, stando agli ultimi eventi, non vuole non pagare il debito alla quale la politica dell’austerity la tiene tra le mani. Vuole tempo. Come lo stesso nuovo Ministro delle finanze Varoufakis ha ripetuto in questi giorni. Dunque ecco il punto che ha spinto più di trecento tra collettivi universitari e di studenti, esponenti di Rifondazione, dell’ala napoletana de “L’altra Europa con Tsipras” a darsi appuntamento proprio dinanzi alla BNL di Via Roma da una parte e il nome di Berlinguer dall’altra. Forse solo ironia del destino. Forse no. Presidio che è andato ad anticipare, in concomitanza con le città di Padova/Genova/Bruxelles/Corfù quello che si terrà a Roma questo sabato, e quello che porterà lunedì più di cinquemila greci in Piazza Syntagma. Tra i partecipanti anche esponenti della Comunità greca della città partenopea che si sono presentati con al collo una cravatta tagliata, simboleggiando lo strenuo rifiuto a politiche di questo genere (che vanno in contrasto con il tanto propinato slogan dei settant’anni di pace, valso anche al Nobel proprio lo scorso anno). Come ripetuto da uno dei rappresentanti della Comunità: ”La Grecia è stato il punto di partenza che ha dato vita alla civiltà odierna […] la Grecia ha fatto uomini”. Forte è stato il suo riferimento alla prima parola dell’inno europeo: freude, ossia gioia, ed è proprio questo “il punto da cui ripartire”. Per i molti di oggi quello che sta accadendo in questi giorni ad Atene, dalla mobilitazione dello stesso popolo,/che da più di due anni e passa non smette di resistere restando da monito per molti che condividono i medesimi ideali) alla neo elezione del nuovo governo Tsipras, è un esempio da seguire. La manifestazione è proseguita poi in corteo tra le strade di Via Toledo, mostrando solidarietà agli uffici occupati dai Movimenti per il diritto all’abitare, per poi ritornare al punto di partenza. “Sanzionando” anche il portone della Banca d’Italia. Il punto resta: un’altra Europa è possibile?. Le risposte, spesso, si ritorvano a partire dal basso. “O amici, non questi suoni/ma intoniamone altri/più piacevoli, e più gioiosi”.
Vincenzo Perfetti
(Foto Sciopero Sociale/Fb)