Assistenza alunni disabili, appello a de Magistris: “Scongiuri i licenziamenti e garantisca i diritti”

Sergio D’Angelo, direttore generale di Gesco: “Mi auguro che il sindaco intervenga fattivamente riattivando i fondi e ripristinare il servizio di assistenza materiale finora garantito efficacemente. Possibili diverse le soluzioni”

“Lancio un appello al sindaco di Napoli Luigi de Magistris affinché sia ripristinata l’assistenza degli alunni portatori di handicap ed evitati licenziamenti”. Sulla vertenza riguardante i 106 operatori sociali licenziati e l’assistenza materiale nelle scuole superiori e materne scende in campo ancora una volta Sergio D’Angelo, direttore generale di Gesco, gruppo di imprese e cooperative sociali della Campania. D’Angelo ci tiene a fare alcune puntualizzazioni. “Nelle ultime ore è stata fatta, tanta confusione sulla funzionalità di alcuni servizi e il ruolo delle figure professionali. E allora, è doveroso, opportuno chiarire, puntualizzare, evitare equivoci per evitare equivoci. Equivoci che alimentano inutili tensioni – sottolinea D’Angelo – L’assistenza materiale scolastica è un servizio essenziale assicurato da oltre dieci anni dall’amministrazione comunale di Napoli colmando le carenze del governo centrale. Un servizio che ha garantito il diritto allo studio in favore di oltre 300 studenti, un diritto costituzionale – puntualizza D’Angelo- Un servizio prestato da lavoratori e lavoratrici dotati di grande professionalità, assunti dalle imprese vincitrici delle gare d’appalto indette dall’amministrazione comunale grazie all’introduzione nei contratti di appalto di una clausola sociale che ha garantito la continuità occupazionale”. Attività diversa da quelle finora garantite dall’amministrazione provinciale, ora Area Metropolitana.

 

 

“Non comprendo perché qualcuno abbia confuso l’assistenza materiale scolastica con il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione finora di competenza dell’ex Provincia rivolto a studenti sordomuti, un servizio garantito da educatori professionali, assistenti educativi culturali, traduttori di linguaggio, assistenti psico-sociali. Personale dotato di lauree triennali. Sono due servizi diversi”. Una confusione che ha alimentato tensione, divisioni, contrapposizioni tra i lavoratori, la corsa all’attestato di qualifica, ai limiti della guerra tra poveri. E non è mancata la solita presenza dei faccendieri pronti ad “offrire” attestati a peso d’oro.Addirittura si vocifera che la gestione del servizio di assistenza materiale e della manodopera potrebbe essere delegata ai presidi. “Ripeto sono due servizi diversi – ribadisce D’Angelo – Tra l’altro gli operatori Osa hanno beneficiato della continuità occupazionale grazie alle clausole sociali introdotte nei capitolati di appalto. I presidi sarebbero obbligati a indire avvisi pubblici aperti a tutti per reperire manodopera e quindi non potrebbero minimamente rispettare clausole sociali. E non servono i protocolli d’intesa”. Il direttore di Gesco rinnova l’appello al sindaco de Magistris. “Mi auguro che il sindaco intervenga fattivamente riattivando i fondi e ripristinare il servizio di assistenza materiale finora garantito efficacemente – sottolinea D’Angelo – Possibili diverse le soluzioni. Indire gare d’appalto almeno biennali, confermando la clausola sociale per l’assorbimento dei 106 lavoratori o verificando se ci sono le condizioni per internalizzare il servizio nella partecipata Napoli Servizi colmando i vuoti di organico. L’obiettivo prioritario – conclude D’Angelo – è l’erogazione delle prestazioni inerenti i diritti civili e sociali”.

Ciro Crescentini

(Foto Ufficio Stampa Comune di Napoli)

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