Assistenza alunni disabili, a vuoto l’ultimo incontro operatori-Comune

Vertenza dei 106 addetti, nulla di fatto nella riunione con il sindaco de Magistris e l’assessora Gaeta

Il servizio per l’assistenza materiale degli alunni diversamente abili delle scuole materne e superiori è stato praticamente cancellato dall’amministrazione Comunale di Napoli. Cancellati circa due milioni di euro annui che servivano a finanziare l’attività ampiamente apprezzata dalle famiglie. Cancellati 106 posti di lavoro. Umiliati operatori e operatrici sociali, lavoratori che per nove anni hanno assistito i ragazzi con grande professionalità. E non sono bastati gli incontri, le riunioni con il sindaco Luigi de Magistris e l’assessora alle politiche sociali Roberta Gaeta. Anche l’ultimo incontro con il primo cittadino non ha sortito effetti positivi. Il servizio non è stato ripristinato. L’assessora Gaeta e la dirigente del settore politiche sociali Giulietta Chieffo hanno avallato lo smantellamento del servizio sbandierando ai quattro venti una vecchia circolare emanata sedici anni fa dal Ministero della Pubblica Istruzione, affermando che l’attività non è di competenza comunale, scaricando tutto sul governo nazionale.

 

 

Un ramo di attività riguardante l’assistenza degli alunni disabili delle materne è stato trasferito alla società Napoli Servizi. Il ramo riguardante le scuole superiori è stato cancellato con un colpo di spugna. Nello stesso tempo, l’assessora ha estratto il “coniglio dal cappello” proponendo soluzioni irrealizzabili. “L’assessora Gaeta propone di stanziare scarsissime risorse economiche per garantire il servizio, stipulando protocolli d’intesa con i presidi-capi del personale che avrebbero il potere di decidere chi assumere per poche ore di lavoro – sottolinea Annibale De Bisogno, segretario regionale della Uil Funzione Pubblica – E’ assurdo. Una vera e propria mortificazione”. Eppure, le soluzioni potrebbero essere individuate. I lavoratori e le lavoratrici potrebbero colmare i vuoti di organico in Napoli Servizi, l’azienda di proprietà comunale. In Napoli Servizi servono almeno 200 bidelli e addetti all’assistenza materiale. L’azienda si appresterebbe a ricorrere ai privati, esternalizzando, attivando gare d’appalto. “Napoli Servizi, invece, potrebbe assorbire i 106 operatori licenziati con contratti a tempo determinato – sottolinea il dirigente della Uil – Oppure inserire una clausola sociale nei contratti e disciplinari di gara, vincolando le aziende vincitrici dell’appalto ad assumere i licenziati”. Soluzioni realistiche che andrebbero prese in considerazioni. Una vertenza che meriterebbe particolare attenzione da parte dell’amministrazione di Palazzo San Giacomo. Una vertenza che rischia di trasformarsi in un problema di ordine pubblico. Una vertenza che dovrebbe essere seguita dal sindaco di Napoli, spesso non informato adeguatamente dai suoi collaboratori.

Ciro Crescentini

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