Torna al centro della discussione la questione morale
Pochi esponenti politici hanno assunto una posizione netta in merito agli 11 arresti, nella stragrande maggioranza esponenti del Pd, componenti del comitato di affari di Pozzuoli, indagati a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, traffico di influenze illecite, rivelazione di segreto, associazione a delinuere.
L’ex sindaco di Napoli e portavoce di Unione Popolare, Luigi de Magistris è uno dei pochi che si sofferma sulla retata operata ieri dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato.
“Gli arresti di Nicola Oddati, esponente di primo piano del PD e dell’ex Sindaco PD di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, delineano, a leggere i contenuti dell’ordinanza di custodia cautelare del GIP di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, un quadro inquietante di corruzione, appalti, favori, un vero e proprio sistema criminale – sottolinea de Magistris – Ovviamente sono solo indagini preliminari e tutti gli indagati sono innocenti e nel provvedimento si contestano gravi indizi di reato ed esigenze cautelari che hanno giustificato le misure coercitive“.
“Oddati al momento dell’arresto era un dirigente regionale voluto dal Presidente De Luca – evidenzia de Magistris – Nelle indagini risultano anche collegamenti con un altro esponente di rilievo del PD calabrese, anche lui indagato. È con questo partito, fatto di questi dirigenti, che nasce a Napoli anche il laboratorio Manfredi, il sindaco sostenuto da PD/5S. Un sindaco che volle subito tra i principali suoi collaboratori in città metropolitana ad occuparsi di fondi pubblici e PNRR un altro uomo forte del PD, Andrea Cozzolino, coinvolto nel cosiddetto Qatargate“
L’ex primo cittadino partenopeo sferra un duro attacco al sistema di potere politico napoletano. “Altro uomo di area considerato vicino a Manfredi è Enrico Cardillo, noto soprattutto per il suo passato di assessore al bilancio del comune di Napoli quando il PD ha amministrato fino al 2011 – dichiara de Magistris – Ed a proposito di questione morale non va bene che un sindaco non chiarisca e non risponda su chi sono i committenti che lo hanno beneficiato, da professore e da rettore, di incarichi indebiti, per cui ha patteggiato con la Corte dei Conti, per circa 700 mila euro. Su Romeo in Calabria si potrebbe poi scrivere un post a parte”. E ritorna al centro della discussione la questione morale.
“Se la storia giudiziaria e politica dimostra come il centro-sinistra negli anni sia stato travolto dalla questione morale in Campania e Calabria, ma anche altrove, perché i 5 stelle hanno scelto questa alleanza strategica? – domanda de Magistris – Perché non prendono le distanze da questo sistema politico? L’alternativa alle destre dovrebbe partire in primo luogo dalla questione morale. Perché alle regionali in Calabria e alle comunali a Napoli hanno scelto di allearsi con un partito del sistema? Se pongo questi interrogativi è perché non ritengo il movimento 5 stelle un partito del sistema ma che fa troppe volte scelte politiche a braccetto con il sistema”.
Sulla stessa lunghezza d’onda di de Magistris, la combattiva consigliera regionale Maria Muscarà “Sugli ennesimi arresti nel mondo Pd c’è da fare una riflessione: è politicamente rilevante indipendentemente dal doveroso garantismo, che nella sede di rappresentanza nazionale e europea della Regione Campania, l’uomo di fiducia (nomina politica) del governatore De Luca gestiva, evidentemente in un clima di presunta impunità, un traffico di attività illecite” – sostiene, in una nota, Maria Muscarà. “Su questo il silenzio di De Luca e del ‘suo’ Pd è davvero incredibile, così come lo è quello del centro destra e dei 5 stelle, un tempo sarebbero stati i primi a denunciare – sottolinea – Tutti zitti come se si fosse trattato della sottrazione della merendina, il silenzio in questi casi è una chiara paura di ritrovarsi nella stessa situazione? Hanno uno scheletro nell’armadio? Forse più di uno. Con questi personaggi il fu Movimento 5 Stelle ha fatto accordi, non dimentichiamolo mai, per questo lasciai il Movimento 5 Stelle, ed oggi è l’ennesima prova che avevo ragione”.
Manfredi
, arresti Pozzuoli? Bisogna avere fiducia in magistratura – “Non commento mai le vicende giudiziarie. Credo che dobbiamo avere fiducia nella magistratura e che le persone coinvolte possano chiarire la loro posizione perché io sono sempre momenti complicati e difficili sia per le istituzioni che per le persone coinvolte” – ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi
, in merito all’inchiesta sui lavori a Pozzuoli che ieri ha portato all’arresto, tra gli altri, di esponenti politici del Pd. Manfredi
ha espresso l’augurio che “l’inchiesta trovi rapidamente una conclusione e si arrivi a una definizione precisa delle responsabilità”
Cangiano (Fdi), questione morale problema solo della destra? – “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, come tra il predicare e l’agire. Capita così anche in casa Pd dove, a dispetto di chi vorrebbe raccontarci la favola per la quale ‘i duri e puri’ stanno tutti a sinistra e i corrotti a destra, è appena esplosa una vicenda giudiziaria che coinvolge molti esponenti politici, noti e meno noti, tra i quali spicca il nome di Nicola Oddati, ex membro della direzione nazionale del Pd, uomo vicinissimo a Nicola Zingaretti. Oddati è finito in manette, non per avere rubato ai ricchi ‘per donare ai poveri’ ma perchè coinvolto in una inchiesta per concorso in corruzione, appalti truccati, traffico d’influenze illecite, turbata libertà degli incanti. Insomma perché, secondo le accuse che hanno portato a metterlo in manette in via cautelare, avrebbe incassato mazzette per pilotare appalti. La giustizia farà il suo corso. Noi siamo sempre e comunque garantisti ma, mi chiedo: la questione morale non era un problema solo della Destra? I colleghi Dem farebbero bene a guardarsi in casa prima di emettere sentenze o parlare per frasi fatte”. Così il deputato di Fratelli d’Italia Gimmy Cangiano.
CiCre