Riceviamo e pubblichiamo integralmente
Come è possibile che siamo noi quelli ad essere denunciatə?
Il nostro preside Giovanni la Montagna dice che noi occupantə non riusciamo a comprendere “la gravità delle nostre azioni” ma come si fa a parlare di gravità davanti ad un’occupazione quando la gente nella nostra terra muore quotidianamente di tumore? Tuttə abbiamo familiarə e amicə, che per la sola sfortuna di essere natə nel posto sbagliato si trovano a dover fronteggiare situazioni drammatiche. Noi agiamo per il nostro territorio contro chi ci avvelena, ed è l’unico motivo per il quale insieme a noi ci sono realtà che da tempo portano avanti tutti i giorni la nostra stessa battaglia. E il nostro modo di agire è semplicemente proporzionato ai danni, alla realtà che ci troviamo intorno.
Il de Liguori occupato è aperto, come siamo apertə noi al dialogo, nessuno ha mai voluto il contrario, tant’è che ci siamo ritrovatə, come è giusto che sia, a parlare con chiunque volesse venire a trovarci e abbiamo chiesto anche in passato a più riprese di avere momenti di dibattito e formazione sul biocio. Studentə, docentə e preside stesso compresə. Questa lotta ci dovrebbe coinvolgere tuttə, e se la scuola e la sua dirigenza sono realmente “da sempre impegnatə sui temi della tutela dell’ambiente e della salute” allora adesso sarebbero con noi.
Non ci scordiamo che il 14 ottobre anche lei stava in piazza con noi, ma allora perché oggi è contro la nostra occupazione.
Ci sorprende che nel 2024 si guardi ancora il dito piuttosto che la luna, l’occupazione é un mezzo per portare sotto ai riflettori il dramma di Acerra, della terra dei fuochi e degli impianti velenosi e ci aspettiamo dalla cosiddetta società civile vicinanza, solidarietà e concertazione non denunce e repressione.
Preside, ma da che parte sta?
Collettivo studentesco Liceo De’ Liguori Acerra