A Napoli una “mobilità insostenibile”, dossier su strade e orari da bollino nero

La ricerca di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti regionali. Il verdetto: “Le grandi anomalie riscontrate su tutto il territorio di città e provincia sono specchio di una società che necessita di regole e certezze”. Sotto accusa inefficienze del trasporto pubblico e sosta selvaggia, tra ingorghi, smog e bus lumaca

Ingorghi, sosta selvaggia, bus lumaca, smog. A Napoli si sperimenta la “mobilità insostenibile”. L’inferno viabilità è messo nero su bianco, dal dossier dei sindacati confederali (in allegato). Un’analisi documentata di guasti e possibili rimedi, firmata dalle segreterie regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. “Dalla nostra esperienza e ricerca sul campo – affermano – siamo giunti alla netta conclusione che un Tpl funzionale è il cardine di una qualità eco-sostenibile della vita metropolitana. Se trasporto pubblico ecologico, piste ciclabili, veicoli in condivisione, monitoraggio dell’aria e intermodalità nell’ambito del concetto delle smart city sono alla base della mobilità sostenibile in Europa, è doveroso ricercare ed elaborare tutte le soluzioni più efficaci per donare alla città nel più breve tempo possibile una vivibilità ed un trasporto al pari di questo percorso già in atto”. Ma cosa si intende per mobilità sostenibile? “Si intendono una serie di servizi, in particolar modo – afferma il dossier – nell’ambito del trasporto pubblico ecosostenibile, pensati e messi a disposizione dei cittadini per ridurre il traffico, migliorare la qualità dell’aria, tagliare i consumi energetici”. E dove finiscono le buone intenzioni, iniziano i problemi: tanti, a Napoli, con l’Anm al centro.

 

STRADE E ORARI DA BOLLINO NERO. Il rapporto contiene una mappa di strade ed orari ad altissimi ingorghi stradali. Un’odissea giornaliera tra auto in doppia fila, preferenziali non più tali, snervanti attese. E nel caos mobilità, in agguato ci sono le liti per motivi di viabilità. La lista nera non è esaustiva, peraltro, ed è realizzata su alcuni campioni. “Le linee 147 e c16 – scrivono i sindacati – incontrano quotidianamente difficoltà e rallentamenti a causa delle auto in sosta e dei motoveicoli che spesso giungono in senso opposto a quello di marcia”. Altro esempio in via Carlo de Marco, zona San Carlo all’Arena, per il caso della “rotonda che non c’è”. “La linea 654 – rilevano – incontra serie difficoltà in questo tratto di strada dove un tempo esisteva una rotonda. Attualmente, a causa della sosta selvaggia, pur di non bloccare il servizio ed evitare litigi, gli autisti sono costretti a fare svariate manovre in retromarcia per poter procedere”. Uno stillicidio senza fine.

 

LE CONCLUSIONI DEL DOSSIER. L’esame delle diverse criticità, porta ad alcune conclusioni. “Le grandi anomalie riscontrate su tutto il territorio della città di Napoli e provincia – spiega il dossier – si ripetono come un pattern che non è altro che lo specchio di una società che necessita di regole e certezze”. Il quadro che “ne fuoriesce fa si che esempi quali quelli di Helsinky, Oslo o di Malmo in Svezia, data anche l’attuale situazione congiunturale in cui versa il comune e la regione, potrebbero essere considerati lontani e irrealizzabili”. E figuriamoci, viene da dire: ma nessuno si illudeva. Tuttavia “casi come quelli di Rivas Vaciamadrid – si legge-, la cittadina della cintura urbana di Madrid, esplosa demograficamente dagli anni ’80 ad oggi, in cui si è palesato chiaramente di voler dimezzare le emissioni di CO2 entro il 2020 e di azzerarle entro il 2030, sono emulabili e perseguibili”. E sul come, vengono avanzate diverse soluzioni.

 

I RIMEDI AL CAOS VIABILITÀ. Il ventaglio delle risposte è prevedibile. “Attraverso la riduzione dell’uso privato dell’automobile, che rappresenta l’80% dei consumi energetici, mediante l’incentivazione all’uso del mezzo pubblico, con la creazione di più piste ciclabili e azioni mirate allo sviluppo di una mobilità non motorizzata”. Il tutto, ovviamente, “non deve prescindere dal recupero di un senso civico e dal riconoscimento dell’appartenenza ad una grande realtà che sembra esser sparito a favore di un forte senso di ghettizzazione che spesso porta ad una totale disaffezione e disinteresse”.

Gianmaria Roberti

Dossier viabilità sindacati Napoli 2019

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