A Napoli il via a Mdp, bordate contro Renzi e il Pd: “Ma non chiamateci scissionisti”

Alla stazione marittima la prima assemblea nazionale di Articolo uno

Parte da Napoli il reset degli ex del Partito Democratico, con la prima assemblea nazionale di Articolo uno-Democratici e Progressisti e un bagno di folla alla Stazione Marittima. Ma non chiamateli scissionisti: in terra di Gomorra “è la più grande offesa” insorge l’europarlamentare Massimo Paolucci. Il convitato di pietra è ovviamente il Pd, per il quale Mdp annuncia un avvenire da fratelli-coltelli, a partire dalla coabitazione nella maggioranza a sostegno del governo Gentiloni. “Non siamo disponibili a sostenere misure che aumentano le diseguaglianze e che continuano ad alimentare tensioni che già ci sono” avverte dal palco Roberto Speranza, lanciando lo sguardo sulla legge elettorale: “Noi appoggiamo tutto ciò che consente di superare un Parlamento fatto di nominati”. L’intervento del leader designato è un affondo continuo contro i dem, diventati il “Pdr, il partito personale di Renzi, un partito pigliatutto, con dentro tutto e il contrario di tutto”, destinato presto alla “alleanza con Silvio Berlusconi”. L’atmosfera è euforica, e raggiunge i picchi quando il deputato potentino evoca la parola “socialismo” e rammenta: “Noi in questi anni abbiamo smesso di essere noi stessi, siamo stati amici di chi ha vinto non di chi non ce la fa. Amici di Marchionne, mai degli operai di Melfi e Mirafiori”. In prima fila siedono i dioscuri Bersani e D’Alema, che non parlano alla platea ma si fermano con i cronisti. “Colmiamo il vuoto lasciato dal Pd nella sinistra – afferma D’Alema – Renzi non ha il potere di impedirci di fare politica. Siamo a Napoli perché abbiamo voluto sottolineare il rilievo della questione del Mezzogiorno che è la punta emergente del grande dramma sociale che attraversa il Paese”. Bersani osserva: “In Italia l’unico modo per avere una sinistra di governo è quello della forma plurale che raccolga energie civiche, sociali, morali, politiche anche diverse tra loro ma simili sui punti fondamentali per fronteggiare il rischio di una destra regressiva”. E tanto per cambiare Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, lancia un’altra bordata al Pd: “Ci è stata impedita la discussione nel Pd, ormai lì c’è solo una conta interna. Con la scissione abbiamo fatto la cosa giusta per una parte importante del Paese”. Si vedrà.

(Video Aemme News)

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest