Whirlpool, M5s contro de Magistris: “Il sindaco fa il doppio gioco, è un ipocrita”

Il primo cittadino non ha smentito l’incontro con l’amministratore Prs a Palazzo San Giacomo

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris accusato di fare il doppio gioco sulla pelle dei 420 operai della Whirlpool. Il primo cittadino partenopeo non ha smentito l’incontro a Palazzo San Giacomo con l’amministratore delegato di Prs, la società svizzera-cinese che ad Ottobre 2018 ha stipulato un protocollo con Whirlpool per l’acquisto dello stabilimento di Via Argine. Sulla vicenda il consigliere comunale del Pd, Diego Venanzoni ha presentato un’interrogazione sollevando domande mirate e specifiche sull’incontro con i rappresentanti aziendali di Lugano. Nelle ultime ore anche il Movimento 5 Stelle ha assunto una posizione netta contro i comportamenti e i metodi della fascia tricolore. “Con una mano finge di respingere il pacco Prs, con un’altra Luigi de Magistris rifila ai lavoratori Whirlpool doppiopacco e contropaccotto. Nel frattempo, il sindaco di Napoli si fa fotografare con un falso sorriso alla testa del corteo dei lavoratori del sito di via Argine, di cui si professa paladino. L’ipocrisia del sindaco prende corpo nelle dichiarazioni del presidente della Prs, che riferisce di un incontro a Palazzo San Giacomo tra il suo amministratore delegato e il sindaco della propaganda, che avrebbe addirittura manifestato apprezzamento per la cessione dello stabilimento Whirlpool di Napoli alla multinazionale svizzera” – sottolinea il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro  Saiello. “Lo stesso ottimismo – rivela Saiello – e il medesimo apprezzamento sono stati espressi, palesemente, anche dall’assessore di De Magistris, Monica Buonanno, che all’ultimo tavolo al Mise, al cospetto delle parti sociali, non ha avuto remore nel definire l’intesa con Prs una buona operazione. Non possiamo consentire che De Magistris e i suoi cortigiani facciano propaganda sulla pelle dei lavoratori. La battaglia va fatta in un’unica direzione, che è quella di costringere la Whirlpool a rispettare gli accordi presi, sostenendo con ogni iniziativa possibile e a tutti i livelli istituzionali un piano di rilancio del sito di Napoli. Una battaglia che abbiamo avviato da tempo in Consiglio regionale e che è nell’agenda delle priorità dei nostri due consiglieri comunali, che chiederanno conto a De Magistris del suo becero doppio gioco sulla pelle di 420 famiglie“.

CONTE ORIENTATO A CONVOCARE LA MULTINAZIONALE – Il governo non sembra affatto intenzionato a rimanere alla finestra. Dopo lo stop al tavolo di confronto deciso dal ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli (“è inutile sedersi con chi ha già deciso” aveva detto venerdì scorso) la trattativa potrebbe approdare in tempi brevi nel prossimo Consiglio dei Ministri. E tra le ipotesi a cui si starebbe lavorando per sbloccare la situazione anche quella di una ‘convocazione’ da parte del premier Giuseppe Conte della multinazionale americana per sollecitarla a quel passo indietro già chiesto dai sindacati e dal Ministero dello Sviluppo per riaprire il tavolo di confronto su altre basi. La vertenza non ha più i connotati di una semplice crisi aziendale: Whirlpool è una multinazionale che ha firmato nel 2018 un accordo con il governo italiano e la strada per uscire da questo muro contro muro non passa più da norme e incentivi, peraltro declinati dalla azienda stessa nei mesi scorsi. Whirlpool dal canto suo non si sbilancia: ribadisce di aver avviato la procedura di cessione di ramo d’azienda e di essere disponibile, nell’ambito di questo percorso, a confrontarsi con il Governo e le parti sociali. Al momento, annota ancora la multinazionale , ‘c’è una procedura con dei tempi, esauriti i quali decideremo cosa fare’. Intanto i sindacati alzano il tiro. “Condividiamo ciò che ha detto il ministro: il gruppo deve ritirare la procedura di cessione e sedersi di nuovo al tavolo, ripartendo dagli accordi che erano stati firmati a ottobre e che prevedevano investimenti nel nostro paese“, dice il leader Cgil, Maurizio Landini per il quale il governo deve svolgere una “funzione di difesa e rafforzamento della nostra industria”. E a chiedere una ‘svolta’ effettiva nella vertenza anche la Uilm. “Servono provvedimento veri: le minacce e le promesse non seguite da atti concreti non solo non bastano ma possono essere controproducenti“, ammonisce il segretario nazionale Gianluca Ficco rilanciando la richiesta di replicare il modello Electrolux con cui si finanziarono sgravi fiscali per quelle aziende che ricorrevano ai contratti di solidarietà. Serve rifinanziare quelle norme, utili perché compatibili con i vincoli posti dalla Ue agli aiuti di Stato, e riaprire il bando ma velocemente; più passa il tempo più diventa difficile perché Whirlpool assume decisioni difficili da modificare. Abbiamo infatti la sensazione che l’azienda vada avanti come se presumesse che il governo italiano fosse incapace di far rispettare gli accordi”, incalza ancora Ficco. Domani, intanto, contestualmente allo sciopero nazionale del gruppo i lavoratori di Napoli e di Caserta manifesteranno davanti al consolato americano sul lungomare di via Caracciolo.

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