Val di Susa: 15 mila in corteo contro la Tav, abbattuto il cancello della zona rossa

Movimento 5 Stelle presenta al senato mozione contro la realizzazione dell’opera

Quindicimila persone hanno partecipato in Val di Susa al corteo contro il Treno dell’Alta Velocità Parigi-Lione.  Un compatto corteo di manifestanti. Manifestanti determinati che senza esitazione hanno buttato giù la recinzione posta a sbarramento del sentiero che dall’abitato di Giaglione conduce al cantiere per la costruzione della Tav di Chiomonte. C’è stato un lancio di sassi e le forze dell’ordine hanno risposto col lancio di alcuni lacrimogeni. Un lungo applauso è partito quando i manifestanti hanno iniziato a varcare la recinzione. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo: volevamo raggiungere il cantiere e ce l’abbiamo fatta”. E’ il commento di una storica attivista No Tav. Con l’abbattimento della cancellata, i manifestanti  No Tav hanno violato  la zona rossa intorno al cantiere di Chiomonte. La cancellata è però soltanto il primo sbarramento lungo i sentieri che conducono al cantiere. La polizia di Torino ha denunciato 40 persone, attivisti del centro sociale Askatasuna, accusati di avere forzato il cancello. Tra i denunciati – secondo quanto si apprende da fonti della Questura – ci sarebbe anche un leader nazionale del movimento No Tav che avrebbe preso parte alla demolizione del cancello.  “I popoli in rivolta scrivono la storia no Tav fino alla vittoria”, lo slogan dei manifestanti.

 

La partenza da Venaus – I No Tav si erano diretti stamane verso il cantiere di Chiomonte, dopo essersi dati appuntamento al presidio di Venaus si erano messi in marcia in direzione dell’abitato di Giaglione. L’obiettivo dichiarato, come aveva detto uno speaker, era proprio quello di arrivare al cantiere e violare la zona rossa tracciata dalle ordinanze della prefettura. “La valle che resiste – No tav”, questo recitava lo striscione in testa alla marcia. E poi slogan come ” I popoli in rivolta scrivono la storia No tav fino alla vittoria “ e “Giù le mani dalla Val di Susa”. Successivamente il corteo si era diviso in due tronconi. Subito dopo l’abitato di Giaglione una parte aveva imboccato i sentieri che si inerpicano sul fianco di una montagna. Il resto aveva preferito restare sullo stradone principale. I manifestanti sono alcune migliaia. Uno speaker ha detto ‘siamo 15000’. Già in mattinata sul posto sono stati schierati centinaia di agenti. Il questore di Torino ha parlato di una grande manifestazione a livello nazionale con una partecipazione massiccia dei centri sociali.  “Pacifici e determinati”, così definisce lo stato d’animo dei No Tav un attivista storico come Guido Fissore, 74 anni. “Qui – afferma – non si parla di prendere d’assalto il Palazzo d’Inverno o di fare chissà cosa. Noi vogliamo andare al cantiere. E se ce lo impediscono, cercheremo di andarci lo stesso”.

L’Italia invia la lettera all’agenzia Ue: via libera al progetto – Intanto è stata inviata la lettera con cui l’Italia dichiara di voler andare avanti sul progetto Tav in risposta alla sollecitazione fatta a Roma e a Parigi dall’Inea, l’agenzia per l’innovazione e le reti infrastrutturali della Commissione europea che aveva chiesto a Italia e Francia di pronunciarsi entro il 26 luglio sulla linea alta velocità Torino-Lione. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha confermato l’arrivo della lettera. La lettera è stata preparata da un dipartimento del Mit (Sviluppo territorio, programmazione e progetti internazionali), d’accordo con la segreteria di Palazzo Chigi. Ma il ministro Danilo Toninelli, non l’avrebbe firmata. Un atto simbolico, perché comunque il governo ha detto sì. Fanno notare fonti di Bruxelles che hanno preso visione del documento, come tra l’altro la firma del ministro non fosse necessaria.

M5S: mozione al Senato per il noIeri al Senato è stata depositata la mozione del Movimento che impegna il Parlamento a bloccare la realizzazione del Tav. Il premier ha detto chiaramente che solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale per fermare il Tav. Bene, chi vuole mettere la faccia e la firma su un’infrastruttura del tutto inutile, deve farlo dentro il Parlamento. Chi vuole fare un regalo a Macron dica Sì alla Tav”. Lo si legge sul Blog delle stelle. “Nero su bianco, questa è la posizione del M5s. No a progetti vecchi, inutili e dannosi”.

Di Maio: no regali a MacronNoi non ci arrendiamo! Noi pensiamo al Paese, non facciamo regali a Macron”, scrive, a caratteri cubitali, su Facebook il leader M5S Luigi Di Maio. Il vicepremier rilancia il link alla mozione pentastellata per il no alla Tav.

(seguono aggiornamenti)

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