Uno stipendio in più da 1500 euro in busta paga con il taglio del cuneo fiscale

Il premier Conte: “Ci lavoriamo da subito, già quest’anno”. 

Dite che non si può fare tutto domattina ma siccome avete usato le parole svolta e cambiamento vorrei dirvi che la gente capisce la svolta e il cambiamento se vede che il netto in busta paga o in pensione aumenta, se non lo vede non lo capisce”. Così il leader della Cgil, Maurizio Landini, nel corso del dialogo con il premier Giuseppe Conte alle Giornate del Lavoro 2019, accogliendo gli applausi della sala. “Ci lavoriamo, ci lavoriamo, da subito, già quest’anno”, ha prontamente replicato Conte. A quanto pare il  governo M5s-Pd, punterebbe ad armonizzare la legge di Bilancio con il previsto taglio del cuneo fiscale per realizzare l’obiettivo di aumentare il netto in busta paga ai lavoratori. Fondamentalmente, la misura prevista da M5S e Pd si concretizzerebbe in un bonus da 1500 euro netti l’anno in favore dei redditi fino a 35 mila euro lordi.   Praticamente circa 125 euro mensili in più. Il governo sta riflettendo di concentrare gli effetti in un pagamento unico. Uno stipendio in più, o quasi, che arriverebbe a luglio, all’inizio dell’estate e delle vacanze.  Il nuovo bonus scenderebbe progressivamente per i redditi superiori ai 36 mila euro, fino ad azzerarsi per i redditi dai 55 mila euro lordi in su. Il tutto assorbendo il bonus Renzi di 80 euro in busta paga, ora erogato fino a 26.600 euro. Una misura a favore dei ceti bassi e medi, meno favorevole per quelli alti.

                                                                                                                      CiCre

(Foto dalla pagina Facebook della Cgil)

 

 

 

 

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