Trieste, i portuali lottano per i diritti di tutti: 10 mila in piazza contro la tessera che discrimina

La sciopero proseguirà fino a quando il green non verrà eliminato

10 mila persone hanno aderito al presidio di lotta organizzato dagli operai portuali di Trieste contro la tessera-lasciapassare. “Abbiamo fatto entrare chi voleva lavorare. Abbiamo la Costituzione, in Italia, la stanno e violando noi la stiamo difendendo” – ha detto il portavoce del Coordinamento lavoratori portuali di Trieste (Clpt), Stefano Puzzer, parlando ai partecipanti alla protesta. “La protesta proseguirà  fino a quando il green pass non verrà eliminato” – ha aggiunto il rappresentante dei lavoratori.

Gli operai portuali stanno lottando per i diritti di tutti i lavoratori e le lavoratrici, contro la strumentale divisione di regime tra vaccinati e non vaccinati. Una lotta determinata per difendere il diritto al lavoro, allo studio, all’assistenza sanitaria e contro un modello di società basata sul controllo, la repressione e l’autoritarismo.

Iniziative di lotta in altre città: un presidio di lotta ha bloccato l’accesso nord alla zona portuale di Ancona: in sit-in circa 500 operai di diverse aziende.

Una lunga coda di Tir provenienti per la maggior parte dall’Italia del Nord è bloccato in coda alle porte del Varco Etiopia del Porto di Genova. Un centinaio di lavoratori no green pass è in presidio da stamani alle 6,30 e sta bloccando l’ingresso ai camion che devono scaricare.

Alcune  decine di manifestanti  no pass questa mattina hanno tentato di bloccare il traffico in via Labicana, a ridosso del centro di Roma, ma l’intervento delle forze dell’ordine ha rimosso i blocchi. Attenzione in città, per altri possibili presidi spontanei e per la manifestazione autorizzata alla Bocca della verità, vicino al Circo Massimo.

Ciro Crescentini

(seguiranno aggiornamenti)

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