
Cinque dipendenti della Sigifer investiti sui binari della stazione di Brandizzo
Cinque operai sono morti investiti da un treno sui binari della stazione di Brandizzo, lungo la linea ferroviaria Torino-Milano. Si tratta di addetti alla manutenzione ferroviaria. Sono stati travolti da una motrice per la movimentazione dei vagoni.
Il più giovane tra i deceduti, Kevin Laganà, aveva 22 anni ed era originario di Vercelli. Insieme a lui hanno perso la vita Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli; Giuseppe Sorvillo, 43 anni, nato a Capua ma residente a Brandizzo; Giuseppe Saverio Lombardo, nato a Marsala e residente a Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso.
Le vittime lavoravano per la ditta Sigifer che ha sede a Borgo Vercelli, e opera nel settore dell’armamento ferroviario dal 1993 ed è una delle imprese leader nel settore di costruzione e manutenzione impianti ferroviari.
Altri due operai, fra cui il caposquadra, sono riusciti a mettersi in salvo, ma sono comunque finiti in ospedale sotto choc. La circolazione ferroviaria risulta sospesa sulla linea regionale, ma non sull’alta velocità.
Secondo quanto emerso fino a ora sulla dinamica dell’incidente risulta che il treno che ha investito e ucciso gli operai viaggiava a 160 km orari e non ha lasciato scampo alle vittime, trascinate per centinaia di metri.
“Un collega del 118 mi ha detto di aver visto una scena da brividi, con frammenti umani nell’arco di 300 metri. É una tragedia enorme” ha detto il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, che di mestiere fa il medico, dopo l’incidente. “Uno dei sue sopravvissuti dovrebbe essere il caposquadra”, aggiunge il sindaco, che poi aggiunge: “Non è da escludere che possa essersi trattato di un errore di comunicazione, in ogni caso servirà attendere l’esito delle indagini”.
NON CHIAMATELI INCIDENTI: “Nel porgere alle famiglie le nostre più sentite condoglianze, vogliamo denunciare con forza questa logica che ha portato alla proliferazione di appalti e subappalti: tutto fatto per poter sfruttare di più i lavoratori e impedire agli stessi di organizzarsi – sottolinea Paolo Ferrero del Partito di Rifondazione Comunista – Ma questa frantumazione del lavoro diventa anche frantumazione dell’organizzazione del lavoro: Questa è la causa della morte di questi 5 operai. Ken Loach ci ha fatto addirittura un film, nel 2001, perché i disastri delle privatizzazioni introdotte in Inghilterra dalla Thatcher e riprodotte in Italia dai liberisti di casa nostra, sono noti da tempo. Basta con le liberalizzazioni, basta con le privatizzazioni: occorre ricostruire una azienda pubblica che gestisca il trasporto su rotaia in Italia. Per cambiare questo andazzo – conclude Ferrero – firmate la legge di iniziativa popolare sostenuta da Unione Popolare che vuole introdurre nel codice penale il reato di omicidio sul lavoro, come fatto in passato con l’omicidio stradale. Un omicidio non è un incidente”
CiCre