Otto terroristi morti facendosi esplodere. Uno di loro un rifugiato. C’è la pista belga. L’Isis: “Inizia la tempesta”

PARIGI – Gli attacchi sono avvenuti in sei luoghi diversi della capitale. Cinque nella parte est tra il X e l’XI arrondissement nella zona tra Place de la Republique e la Bastiglia, il sesto a nord allo Stade de France. Il bilancio, ancora provvisorio, è di 128 morti e 257 feriti, di cui 80 in stato di urgenza assoluta, 177 in urgenza relativa. Otto i terroristi morti, sei si sono fatti saltare con cinture esplosive. E’ l’11 settembre francese. L’attacco più grave, con oltre 80 morti e un centinaio di feriti (tra i quali i due italiani in modo lieve), è avvenuto nel testro Le Bataclan, dove si stava svolgendo un concerto della band americana Eagles of Death Metal. La sala si è trasformata in una trappola, con numerosi cadaveri a terra. Quattro giovani a volto scoperto sparavano in tutte le direzioni. I quattro moriranno facendosi saltare con cinture esplosive al momento del blitz dei corpi speciali. Quando sono entrati nel locale si sono messi a sparare all’impazzata urlando “Allah è grande”, riferiscono testimoni.

All’inizio i terroristi hanno preso cento ostaggi, anche se una trentina sono riusciti a scappare. Al Bataclan sono stati feriti i due italiani: Laura Appolloni, raggiunta alla spalla da una scheggia o da un proiettile, è già stata operata, Massimiliano Natalucci è stato medicato. Entrambi non sono in pericolo di vita. Risulta dispersa invece la 28enne Valeria Solesin, dottoranda veneziana.

 

I TERRORISTI: UN RIFUGIATO E FORSE UN FERMATO – “Erano bianchi, erano giovani sui 25 anni. Sembravano soldati delle forze speciali”. Tra loro potrebbe esserci una donna. Queste le prime descrizioni Ecco le prime informazioni fornite da alcuni testimoni sull’identità degli attentatori. Tre sarebbero belgi, provenienti dal quartiere di Molenbeek di Bruxelles, una zona interessata dai blitz in Belgio seguiti alle stragi di gennaio. Un’operazione di polizia è in corso e un uomo sarebbe stato arrestato, secondo l’emittente Rtbf.  Ritrovato un passaporto siriano sul corpo di uno dei kamikaze morti allo Stade de France: il documento appartiene a un rifugiato registrato a Lesbo, in Grecia lo scorso 3 ottobre, secondo il ministro dell’Interno di Atene Nikolaos Toskas. La tv Europe 1 riferisce poi dell’identificazione di un secondo autore degli attentati: si tratterebbe di un cittadino francese. Ed è falso allarme invece per la notizia di un’automobile con quattro persone armate a bordo che avrebbe forzato un casello autostradale nelle Yvelines, a sud-ovest di Parigi.

 

IL KAMIKAZE VOLEVA LA STRAGE NELLO STADIO – Il gruppo di kamikaze che ha agito nei pressi dello stadio puntava ad entrare nell’impianto e alla strage in diretta. nella ricostruzione del Wall Street Journal un primo attentatore si presenta allo stadio circa 15 minuti dopo l’inizio di Francia-Germania. È munito di biglietto ma una guardia si insospettisce, vuole perquisirlo, lui scappa e si fa saltare in aria. Un secondo kamikaze, che puntava ad entrare dopo la prima esplosione ma non riesce, si fa saltare in aria nel piazzale antistante lo stadio. Un terzo kamikaze a farsi saltare in un McDonalds poco distante.

 
HOLLANDE: “E’ ATTO DI GUERRA” – “Quello che è successo venerdì a Parigi è un atto di guerra commesso da un’armata jihadista contro i valori che noi difendiamo e che siamo: un Paese libero”. Questi i toni del presidente francese, Francois Hollande, parlando alla nazione in diretta televisiva dall’Eliseo.

 

ISIS: “INIZIA LA TEMPESTA” – Lo Stato islamico rivendica gli attentati in serie di venerdì, con un lungo messaggio diffuso dai canali ufficiali della propaganda del Califfato e tradotto in più lingue.
Gli attacchi di Parigi “sono solo l’inizio della tempesta”, la Francia, e chi la sostiene, “rimarrà tra gli obiettivi principali” dell’Isis e “continuerà a sentire l’odore della morte per aver preso la guida della crociata, aver insultato il Profeta e essersi vantata di combattere l’Islam”.

 

 

ATTENTATORI DIVISI IN 3 GRUPPI – I terroristi che hanno compiuto gli attacchi hanno operato in modo coordinato divisi in tre gruppi, secondo quanto ha spiegato il procuratore Molins. Al Bataclan hanno agito tre terroristi, di cui due si sono fatti esplodere e un altro è morto ucciso dalla polizia nel blitz lanciato dalle forze di sicurezza intorno a mezzanotte per liberare gli ostaggi. Uno dei tre attentatori del Bataclan è stato identificato da Molins come un 29enne francese nato a Courcouronnes, Essonne. Le auto utilizzate negli attacchi sono state due: una Seat nera e una Polo nera, quest’ultima utilizzata dai terroristi per arrivare al Bataclan. Ed è intorno a questa Polo che ruota l’indagine aperta in Belgio.

 

LA SEQUENZA DEGLI ATTACCHI
21,20: un primo kamikaze si fa esplodere in Avenue Jules Rimet, la strada che fiancheggia lo Stade de France: morta una persona oltre all’attentatore.
– 21,25: sparatoria nella terrazza del ristorante Le Petit Cambodge, nel X arrondissement tra Rue Bichat e Rue Alibert provoca almeno dodici morti
– 21,30: un secondo kamizake si fa esplodere in Avenue Jules Rimet fuori dallo stadio: anche qui morto un passante e l’attentatore
– 21,32: un’altra sparatoria in un ristorante vicino al primo causa almeno cinque morti: si tratta della pizzeria Casa Nostra in Rue de la Fontaine au Roi
– 21,36: al bar La Belle Équipe all’incrocio di Rue de Charonne con Rue de Faidherbe nell’XI arrondissement una nuova sparatoria provoca 19 morti
– 21,49: quattro terroristi armati entrano nella sala di concerti Le Bataclan mentre è in corso il concerto della band americana Eagles of Death Metal: qui avviene la peggiore strage, 82 morti, centinaia di feriti (tra i quali i due italiani). Qui, secondo alcuni testimoni, avrebbe agito anche una donna. Nel contrattacco delle forze di sicurezza i quattro terroristi vengono uccisi: tre si fanno saltare con le loro cinture esplosive
– 21,53 un terzo terrorista si fa esplodere presso il McDonald’s che si trova nei pressi dello Stade de France: oltre al jihadista muore un passante.

 

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