Strage Isis a Dacca, 20 morti: 9 italiani, uno era imprenditore di Acerra

C’è un disperso tra gli italiani presenti nel locale assaltato

Sarà ricordata come la strage degli italiani quella di Dacca, firmata dall’Isis. Sono dieci – di cui nove identificate – le vittime di origine italiana sugli almeno venti i civili uccisi nell’assalto al ristorante Holey Artisan Bakery.
Il locale è stato liberato all’alba da un blitz delle forze speciali. All’Unità di crisi della Farnesina risulta che i nostri connazionali a cena fossero 11, e uno di loro è riuscito a fuggire.

Una delle vittime è Cristian Rossi, 47 anni, imprenditore, sposato e padre di due gemelline di 3 anni, era stato manager alla Bernardi. Dopo alcuni anni si era messo in proprio. Era in Bangladesh per motivi di lavoro.

Le altre vittime italiane: Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro, Maria Rivoli, Claudio Cappelli e Simona Monti.

Le autorità di Tokyo hanno annunciato che ci sono sette giapponesi tra le vittime di Dacca, cinque uomini e due donne.

UNA DELLE VITTIME ERA DI ACERRA –  Tra le vittime italiane anche un imprenditore di Acerra. Nato a Wetzikon, in Svizzera ma originario di Piedimonte Matese, nell’Alto Casertano, Vincenzo D’Allestro abitava in via don Girolamo Marucella, nella mansarda di una palazzina di quattro piani Nel Parco Azalea, dove l’imprenditore tessile viveva con la moglie, sono stati i giornalisti a portare la notizia della morte. L’ingresso del palazzo è presidiato da due pattuglie della Polizia Municipale e della Polizia di Stato.

RENZI: “VELIVOLO DI PALAZZO CHIGI IN BANGLADESH” – “Abbiamo seguito tutta la notte gli eventi sperando in esiti diversi. Ora un velivolo della Presidenza è in volo verso Dacca”. In un breve incontro con la stampa, il premier Renzi ha fornito notizie sulla vicenda. “Davanti alla tragedia dell’estremismo radicale, credo  – ha aggiunto – sia il momento in cui l’Italia unita dia un messaggio di dolore e compassione. Piangiamo lacrime di solidarietà e cordoglio, ma è anche il momento di lanciare un messaggio di determinazione: l’Italia non arretra davanti alla follia di chi vuole disintegrare la vita quotidiana, siamo colpiti ma non piegati”.

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