Strage di Nizza, prima vittima italiana. Sonori fischi a Valls

Il corpo del 90enne milanese Mario Casati riconosciuto formalmente. Sono 5 i dispersi italiani. Il premier francese contestato alla manifestazione in memoria delle vittime. A Bari la digos indaga sui contatti locali dell’attentatore

I figli lo cercavano da tre giorni in ogni ospedale. Ora è ufficiale: c’è un italiano tra le vittime della strage di Nizza. E’ il 90enne milanese Mario Casati. La Farnesina informa che la polizia giudiziaria francese ha formalizzato l’avvenuto riconoscimento. In serata la famiglia è stata informata dalla polizia francese, alla presenza di funzionari del nostro Consolato e dell’Unità di Crisi italiana.

Casati si trovava a Nizza con un’amica, Maria Grazia Ascoli, 79 anni. Lei è ancora dispersa. Con loro si ipotizza ci fosse un altro amico, ma non ci sono certezze sulla sua identità. In tutto sono 5 gli italiani che mancano all’appello dopo la strage di Nizza. Angelo D’Agostino (71 anni) e Gianna Muset(68 anni) di Voghera, erano amici di Casati e Maria Grazia Ascoli, erano insieme sulla Promenade des Anglais. C’è poi il giovane studente Nicolas Leslie, italoamericano in Francia nell’ambito di un programma di scambio universitario. Non si hanno più notizie anche di Carla Gaveglio, 48 anni di Piasco in provincia di Cuneo. Il marito Pietro Massardi è fra i ricoverati in ospedale. Sono ancora 19 persone in lotta tra la vita e la morte.

 

 

 

SONORA CONTESTAZIONE A VALLS – Sonori fischi per il premier francese Manuel Valls all’arrivo sotto il monumento del centenario dove si è tenuta la manifestazione in memoria delle vittime dell’attentato. Lo stesso primo ministro aveva dichiarato a BFM-TV che un attentato “particolarmente sanguinario” è stato sventato “subito prima” dell’Euro 2016.

 

 

A BARI SI INDAGA SUI POSSIBILI CONTATTI CON LO STRAGISTA – Agenti della Digos della Questura di Bari hanno avviato accertamenti su alcuni cittadini di nazionalità tunisina residenti in provincia di Bari che risulterebbero essere entrati in contatto nelle scorse settimane con Mohamed Lahouaiej Bouhlel,
l’attentatore di Nizza. L’impulso alle verifiche è arrivato direttamente dall’autorità giudiziaria francese che ha segnalato i contatti sospetti. Lo stragista fu fermato e denunciato un anno fa al valico di Ventimiglia, in territorio italiano, perché viaggiava con altre 3 persone su un’auto rubata.

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