Sorrento, Napoli: 17enne arrestato per violenze su ex fidanzata minorenne

Non voleva che andasse al mare affinché nessuno potesse vederla in costume, la schiaffeggiava in pubblico, la insultava fino alle minacce, di ucciderla, di sfregiarla con l’acido

La schiaffeggiava, vessava e violentava perché non era riuscito ad accettare la fine della loro relazione. Così, un 17enne della penisola sorrentina è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Sorrento, in esecuzione a un’ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale per i minorenni di Napoli.

I fatti su cui indagavano i militari risalgono ai mesi dell’estate appena trascorsa. In giugno, luglio e agosto l’indagato avrebbe molestato la fidanzata – anch’essa minorenne – costringendola a vivere in un costante stato di ansia e sotto la minaccia di morte.

Minacce che sarebbero giunte anche ai parenti della ragazza. Le accuse per il ragazzo – trasferito all’istituto penale per i minorenni di Nisida – sono quelle di atti persecuzione, violenza sessuale e rapina. 

Il 17enne faceva uso di stupefacenti, era stato denunciato dalla madre e dallo zio per maltrattamenti, collocato in una comunità da cui era fuggito dopo pochi giorni.

Dopo un inizio sereno della relazione con la coetanea aveva iniziato ad avere comportamenti sempre più possessivi e violenti verso la ragazza:
non voleva che andasse al mare affinché nessuno potesse vederla in costume, la schiaffeggiava in pubblico, la insultava fino alle minacce, di ucciderla, di sfregiarla con l’acido, di diffondere sul web false immagini hard con le sue sembianze
. Si impossessava del suo telefono per controllarlo e urlava sotto casa se la ragazza si rifiutava di rispondere al citofono, tanto da costringere in un’occasione il padre a chiamare i carabinieri.


Un crescendo culminato, a partire dal mese di giugno, in episodi di violenza sessuale riferiti dalla vittima agli inquirenti.

Uno stato di cose che aveva indotto nella ragazza una condizione di angoscia che le impediva di uscire di casa da sola. Fino alla decisione della 17enne di recarsi dai carabinieri, accompagnata dalla madre, e denunciare tutto.

CiCre

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