Sisma, nuova forte scossa e crolli ad Amatrice. Si aggrava bilancio vittime

Un terremoto di magnitudo 4.8 è stato registrato alle 6.28. Non ci sono persone coinvolte

Si aggrava il bilancio delle vittime del sisma nel centro Italia: è salito a 278 morti, di cui 229 nel Lazio e 49 nelle Marche. E la terra continua a tremare. Una forte scossa di magnitudo 4.8 è stata avvertita ad Amatrice alle 6.28 di questa mattina, provocando nuovi crolli nel centro del paese. Non sono stati colpiti i vigili del fuoco che scavano ancora in due punti di corso Roma alla ricerca di dispersi, all’Hotel Roma e in una casa privata. Fino a ieri sono state 238 le persone estratte vive dalle macerie: ai 215 salvati dai Vigili del Fuoco, si devono infatti aggiungere 23 tratti in salvo dal Soccorso Alpino. La protezione civile comunica che feriti passati per gli ospedali di Lazio, Umbria e Marche sono 387.

Le scosse di terremoto sono state 928 dal 14 agosto, 57 solo dalla mezzanotte di oggi. Per tutta la notte l’Istituto nazionale di Geofisica (Ingv) ha registrato repliche nella zona del Reatino. Alle 2:04 c’è stata una scossa di magnitudo 3.8, alle 6. 08 e alle 6.21 di magnitudo 3. Le altre sono state da 2.1 a 2.7.

 

NELLE MARCHE NON CI SONO PIU’ DISPERSI – I Vigili del fuoco hanno annunciato che nelle Marche non ci sono più dispersi.  Per il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, nel Comune reatino invece “mancano almeno quindici persone all’appello”

 

AD ACCUMOLI SUOLO ABBASSATO DI 20 CM – Il terremoto ha cambiato la fisionomia del territorio. Ad Accumoli il suolo si è abbassato di 20 centimetri, come indicano le prime immagini della faglia rilevate dai satelliti e rese note da Ingv, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Dipartimento della Protezione civile.

 

 

DOMANI FUNERALI E LUTTO NAZIONALE – Domani ad Ascoli Piceno funerali solenni delle vittime del terremoto del Comune di Arquata del Tronto. Le esequie, celebrate dal Vescovo Monsignor Giovanni D’Ercole, si svolgeranno alle ore 11,30, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del premier Matteo Renzi e del presidente del Senato, Pietro Grasso. In concomitanza con il rito, il Presidente del Consiglio ha proclamato una giornata di lutto nazionale con l’esposizione di bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici dell’intero territorio italiano.

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