Si masturbò davanti a studentesse: 69enne assolto perché il governo ha depenalizzato il reato

La Cassazione ha assolto l’uomo, condannato in appello a 3 mesi, perché nel frattempo l’esecutivo ha cancellato dalla lista degli illeciti penali gli atti osceni in luogo pubblico. Pagherà una multa di entità compresa tra i cinquemila e i trentamila euro

La Cassazione ha preso atto di quanto previsto dalla riforma del governo, che con due decreti legislativi lo scorso gennaio ha depenalizzato i cosiddetti “piccoli reati”. Gli ermellini hanno annullato senza rinvio “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato” la condanna per atti osceni in luogo pubblico, inflitta dalla Corte di Appello di Catania il 14 maggio 2015 a carico di un uomo di 69 anni, Pietro L. Era stato rinviato a giudizio perché “dopo aver estratto il proprio membro” praticava “l’autoerotismo” davanti alle studentesse che frequentavano la cittadella universitaria nei pressi della quale lui si posizionava. L’anziano cioè si masturbò davanti alle ragazze, e fu condannato in primo e secondo a tre mesi di reclusione convertiti nella multa di 3.420 euro. Ora gli effetti penali scompaiono e all’uomo sarà inflitta solo una multa amministrativa, ma salata: l’entità è compresa tra i cinquemila e i trentamila euro. A decidere l’ammontare sarà il Prefetto di Catania.

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